Alle prime luci dell’alba, a Verona, un incidente stradale ha lasciato un uomo gravemente ferito e ha dato il via a un’indagine che coinvolge un’automobilista ricercata dalla Polizia Locale.
L’episodio, avvenuto lungo la circonvallazione est della città, ha visto un motociclista di 43 anni, investito da un veicolo guidato da una donna di 29 anni, residente in una località a sud del centro urbano veronese.
L’impatto ha causato al motociclista una frattura scomposta del braccio e ulteriori lesioni di entità tale da richiedere il ricovero immediato in ospedale, dove si trova tuttora in cura.
La dinamica precisa dell’incidente, attualmente in fase di ricostruzione da parte degli inquirenti, appare segnata da una manovra imprudente dell’automobilista che ha tagliato la traiettoria del motociclista, generando lo scontro.
Elemento particolarmente grave e che aggrava la posizione della donna è la sua condotta successiva all’evento: ripresa dalle telecamere di videosorveglianza, si è allontanata dal luogo dell’incidente senza prestare soccorso al ferito, abbandonandolo nelle sue condizioni.
Questo comportamento, configurabile come omissione di soccorso, si somma alla responsabilità per lesioni personali stradali, rendendo la sua posizione giuridica estremamente delicata.
Le immagini delle telecamere di sicurezza hanno permesso di identificarla e, al momento, è stata emessa una richiesta di presentarsi presso il Comando della Polizia Locale per essere sottoposta a verbale e, successivamente, a disposizione dell’autorità giudiziaria.
Le indagini sono in corso per accertare le cause precise dell’incidente e per verificare eventuali fattori concomitanti, come l’uso di sostanze stupefacenti o l’alterazione da parte di alcol, che potrebbero aver influito sulla capacità di guida della donna.
L’episodio solleva interrogativi urgenti sulla responsabilità individuale e sul dovere di assistenza in situazioni di emergenza, evidenziando come un gesto di umanità, anche minimo, possa fare la differenza nel destino di una persona.






