16 luglio 2024 – 14:45
Le 19 associazioni impegnate nella lotta alla tratta di esseri umani in Piemonte si trovano da oltre un anno in una situazione critica, privi di finanziamenti. I ritardi del Dipartimento Pari Opportunità del governo e la burocrazia regionale hanno messo in ginocchio i 93 professionisti che si dedicano alla difesa delle donne vittime di tratta, sia sessuale che lavorativa. Questa emergenza ha portato al mancato pagamento degli stipendi dal mese di gennaio, mettendo a rischio la continuità delle attività delle associazioni stesse. La Rete Antitratta Piemontese, composta dai 19 enti coinvolti, ha recentemente emesso una denuncia pubblica per protestare contro l’assenza di risposte alle richieste inviate tramite lettere e Pec.Il progetto “L’anello forte 4”, attivo da ottobre 2022 a febbraio 2024, ha permesso di assistere ben 158 persone coinvolte nel fenomeno della tratta, svolgendo attività di identificazione e supporto iniziale, nonché analizzando le varie forme di sfruttamento subite. Gli educatori, gli assistenti sociali, i psicologi e i mediatori interculturali coinvolti nel progetto versano in una difficile situazione economica a causa dell’assenza di retribuzioni da diversi mesi. Questa situazione li costringe a far fronte a spese quotidiane come affitti, bollette e generi alimentari per sé e le proprie famiglie.Le associazioni denunciano l’incomprensibile ritardo burocratico che sta mettendo a repentaglio il lavoro svolto con impegno e riconosciuto a livello nazionale. Di fronte a questa grave crisi finanziaria, gli enti coinvolti hanno deciso di ridurre alcune attività non essenziali per garantire la continuità dei servizi già avviati. Le nuove accoglienze saranno limitate per concentrarsi sul supporto alle persone già assistite, così come saranno mantenute le riunioni formative e le collaborazioni con le istituzioni territoriali per contrastare il fenomeno della tratta in modo più efficace.