La decisione della Corte d’Appello di Reggio Calabria di assolvere i sette imputati del processo “Altanum” rappresenta un punto di svolta in un intricato caso legato alle cosche di San Giorgio Morgeto e Cittanova. La sentenza, emessa dalla seconda sezione presieduta da Olga Tarzia, ha ribaltato il verdetto del Tribunale di Palmi del 2022, scagionando gli imputati dall’accusa di associazione mafiosa. Mario Gaetano Agostino, considerato il presunto capo di San Giorgio Morgeto, insieme a Michele Raso, Giorgio Raffa, Raffaele Sorbara e Tommaso Fazari, è stato dichiarato non colpevole per mancanza di prove concrete. Anche Daniele Giacco e Giuseppe Facchinetti sono stati prosciolti per difetto di condizioni processuali, con la prescrizione che ha chiuso definitivamente il caso per uno dei reati contestati.Il processo ha avuto origine da un’indagine dei carabinieri sulle rivalità tra i due storici gruppi criminali ‘ndrangheta di Cittanova e San Giorgio Morgeto, i Facchineri e i Raso, per il controllo del territorio calabrese e le connessioni con il nord Italia, in particolare con Valle d’Aosta, Emilia-Romagna e Toscana. Le misure cautelari scattate nel luglio 2019 hanno evidenziato la portata delle attività illegali che coinvolgevano entrambi i clan. La complessità delle dinamiche criminali sottese a questo caso mette in luce la necessità di una costante vigilanza e azione da parte delle autorità competenti per contrastare la presenza della criminalità organizzata sul territorio nazionale.
Assoluzione imputati processo “Altanum”: svolta nella lotta alle cosche calabresi
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