19 settembre 2024 – 20:45
La sentenza di assoluzione emessa dai giudici di primo grado ha smentito le accuse mosse dalla Procura di Torino riguardo a presunti patti occulti tra gli amministratori e la società Gl Events che gestisce il Lingotto. Invece, è stato riconosciuto che gli amministratori hanno agito nell’interesse della città, senza alcun accordo illecito. Il sindaco Fassino si è dichiarato estremamente soddisfatto del verdetto, espresso in una dettagliata sentenza di 211 pagine che ha confermato la correttezza delle azioni intraprese. È stato evidenziato che la scelta del Lingotto come sede del Salone del Libro era motivata dalla sua idoneità per un evento di tale portata internazionale, e non da favoritismi o collusioni con la società gestrice dell’area espositiva.I procedimenti d’appalto sono stati valutati regolari dai giudici, i quali hanno attestato che l’operato di Fassino è stato improntato al rispetto della legalità e alla tutela degli interessi legittimi legati al Salone del Libro e alla città stessa. Dopo undici lunghi anni segnati da ingiuste e infondate accuse, l’assoluzione rappresenta per il sindaco un riconoscimento della sua integrità e un momento di liberazione da pesanti fardelli. La lunga attesa per ottenere giustizia ha finalmente trovato compimento con questa pronuncia favorevole, che rimarca l’onesta condotta tenuta nel corso delle vicende contestate.L’affermazione dell’innocenza degli amministratori coinvolti getta nuova luce su una vicenda controversa, dissipando dubbi e sospetti accumulatisi nel corso degli anni. La trasparenza e la correttezza dimostrate nell’affrontare le critiche e nei confronti delle istituzioni giudiziarie confermano l’impegno profuso a difesa dell’interesse pubblico e della reputazione della città. La conclusione positiva di questo lungo iter processuale rappresenta un importante punto di svolta nella carriera politica di Fassino, consolidando la fiducia dei cittadini nella sua leadership e nel suo impegno per il bene comune.
