06 dicembre 2024 – 13:20
Il verdetto emesso ieri dal tribunale di Ivrea ha sancito l’assoluzione dei tributaristi di Caluso dall’accusa di associazione a delinquere, truffa e appropriazione indebita. Dopo un processo durato diversi anni, molti capi d’accusa sono stati prescritti e altri sono stati rigettati per mancanza di prove concrete. I fratelli Massimiliano e Giuliana Boaglio, insieme alla collaboratrice Simona Ventre, hanno finalmente visto riconosciuta la propria innocenza, dichiarando con fermezza la loro estraneità ai fatti contestati.La vicenda era iniziata nel 2016 con le denunce di numerosi clienti dello studio UTC di Boaglio Massimiliano e C. che avevano ricevuto cartelle esattoriali nonostante avessero regolarmente versato i soldi ai tributaristi per saldare i debiti fiscali. Nonostante una decina di ex clienti si fossero costituiti parte civile nel processo avviato nel 2023, molti di loro continuano a ricevere richieste di pagamento da Equitalia, Agenzia delle Entrate e Inps.L’avvocatessa Cristina Morrone, difendendo Massimiliano Boaglio e Simona Ventre, ha sottolineato l’assenza di prove concrete da parte dell’Agenzia delle Entrate riguardo al mancato versamento dei soldi al fisco da parte dello studio. L’avvocato Paolo Micheletta, rappresentante legale di Giuliana Boaglio, ha annunciato azioni legali per diffamazione contro gli ex clienti accusatori.Nonostante il lungo iter processuale condizionato dalla prescrizione di numerosi capi d’accusa, la sentenza finale è stata accolta con sollievo dagli imputati che hanno sempre ribadito la propria totale estraneità ai reati contestati. La vicenda si è conclusa con un verdetto che ha restituito dignità e giustizia agli accusati dopo anni di indagini e udienze giudiziarie.