30 marzo 2024 – 10:34
La possibile candidatura di Stefano Bonaccini alle elezioni europee ha scatenato una rapida campagna elettorale in Emilia-Romagna, con il centrodestra che attacca duramente definendo Bonaccini irresponsabile e paragonandolo addirittura a Schettino che abbandona la nave. Il Partito Democratico si difende prontamente sottolineando che parlare di fuga è ridicolo, considerando che siamo quasi alla fine della legislatura. Tuttavia, anche tra i consiglieri di maggioranza ci sono preoccupazioni per la possibilità che il presidente lasci l’incarico, portando la regione al voto a novembre e creando scompiglio all’interno del partito.L’attacco della destra mette in evidenza il rischio di andarsene prima del termine naturale del mandato, fornendo così un’importante argomento alla destra per criticare l’amministrazione in carica. Bonaccini e Schlein sono consapevoli di questa situazione, tanto che ne hanno discusso durante un incontro a Roma giovedì scorso. La decisione definitiva sulla candidatura di Bonaccini non è stata presa ancora, lasciando tutto in sospeso.Nel frattempo Fratelli d’Italia non perde tempo e attacca duramente non appena emerge la possibilità che Bonaccini possa essere il capolista alle elezioni europee. Questa situazione metterebbe la regione in una posizione delicata, soprattutto considerando che a giugno confermeranno Francesco Paolo Figliuolo come commissario per l’alluvione.Mentre si discute sul futuro politico di Bonaccini, emergono dubbi anche all’interno della sinistra riguardo alla sua leadership e alla strategia adottata. La deputata Alice Bonguerrieri critica aspramente la possibile partenza di Bonaccini per l’Europa mentre la regione è ancora alle prese con le conseguenze del terremoto e dell’alluvione. La capogruppo Pd Marcella Zappaterra cerca di contrastare gli attacchi della destra sottolineando le mancanze nel gestire gli aiuti post-disastro.In questo clima teso e incerto, la politica regionale si prepara a fronteggiare una possibile campagna elettorale anticipata con conseguenze incerte sugli equilibri interni al Partito Democratico e sul futuro della regione stessa.
