Attacco Hezbollah a residenza Netanyahu: tensione tra fazioni aumenta

Hezbollah, il movimento libanese filo-iraniano noto per la sua resistenza armata contro Israele, ha dichiarato con orgoglio di essere stato responsabile dell’attacco avvenuto alla residenza del primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu a Cesarea lo scorso sabato. Il portavoce di Hezbollah, Mohammad Afif Naboulsi, ha annunciato con fermezza che l’operazione è stata condotta per prendere di mira “il criminale di guerra e leader del flagello sionista” Netanyahu.Dopo l’attacco, Netanyahu ha subito accusato gli alleati dell’Iran di aver tentato di ucciderlo insieme alla moglie, mentre Teheran ha cercato in ogni modo possibile di dissociarsi dall’accaduto attribuendo la responsabilità esclusivamente a Hezbollah. I miliziani sciiti finanziati e armati dall’Iran hanno minacciato ulteriori azioni contro Israele, sottolineando che se questa volta non sono riusciti a colpire Netanyahu direttamente, ci saranno altri momenti e opportunità per farlo.La tensione tra Hezbollah e Israele si è acuita ulteriormente con questo attacco provocatorio alla residenza del premier israeliano, mettendo in evidenza il costante conflitto tra le due fazioni nemiche nella regione. Mentre i media libanesi riportano con enfasi le parole di Naboulsi, la comunità internazionale resta in allerta riguardo alle possibili ripercussioni di queste azioni sul già precario equilibrio geopolitico del Medio Oriente.