12 marzo 2025 – 13:45
Il 6 luglio dello scorso anno, un atto vandalico ha macchiato il Monumento al fante d’Italia con la scritta “Intifada fino alla vittoria, Palestina libera”, mentre due attivisti Pro Pal lo hanno coperto di vernice rosa. L’azione è stata accompagnata da cori che risuonavano nell’aria, mentre numerosi attivisti occupavano le aule del Politecnico e si preparavano per un corteo per le strade della città. Sette mesi dopo, la statua ancora porta i segni di quell’atto vandalico, suscitando indignazione tra i residenti della zona. Le immagini della statua velata di rosa sono state condivise sui social, generando reazioni contrastanti: alcuni condannano l’atto come vandalismo banale, altri lo interpretano come un gesto di protesta pacifista.I residenti locali lamentano che non sia la prima volta che il Monumento al fante d’Italia subisce atti vandalici e ritengono che sia necessario un intervento urgente per ripristinare la sua integrità. La statua raffigura un soldato dell’Arma della Fanteria con elmetto e fucile a baionetta, simbolo degli eroi della Prima Guerra Mondiale. Dopo tre giorni dall’atto vandalico, militanti di estrema destra hanno tentato una prima pulizia delle macchie rosa sul bronzo.Le autorità cittadine hanno assicurato che verrà avviato un intervento di pulizia e restauro del monumento in tempi brevi. Il Palazzo Civico ha avviato le necessarie procedure con la Sovrintendenza per garantire un restauro accurato della statua danneggiata. La fase preparatoria dell’intervento è quasi completata e presto gli operai incaricati inizieranno i lavori di ripristino.La comunità locale si mobilita per preservare il patrimonio storico e artistico della città, ribadendo l’importanza di difendere i simboli che rappresentano la memoria collettiva e l’identità culturale del territorio.
