Aumento preoccupante della concentrazione di Thc nella cannabis: l’allarme del sottosegretario Mantovano

Negli ultimi decenni, si è assistito a un notevole aumento della concentrazione di principio attivo nella cannabis. Se 40 anni fa la percentuale di Thc si aggirava tra l’1 e il 2%, nel 2023 questa cifra è schizzata al 25%. Questo dato preoccupante mette in luce la necessità di adottare estrema cautela nell’etichettare come leggera una sostanza con una così elevata concentrazione di principio attivo. Il sottosegretario Alfredo Mantovano ha sottolineato questo fenomeno durante un’audizione alla commissione parlamentare Infanzia, evidenziando come anche una concentrazione minima dell’1% possa avere effetti gravi su individui in fase evolutiva.Le conseguenze di un consumo irresponsabile di sostanze stupefacenti sono state ulteriormente accentuate dal fatto che, nel corso del 2023, i livelli di consumo hanno superato quelli registrati prima della pandemia. In particolare, preoccupa il dato relativo ai giovani studenti: ben 516 mila ragazzi, pari al 34% dei soggetti tra i 15 e i 17 anni, hanno ammesso di aver provato almeno una volta una sostanza stupefacente. Ancora più allarmante è il fatto che il 4,5% di questi giovani ne fa uso con frequenza.Questi dati pongono l’accento sull’importanza cruciale dell’educazione e della prevenzione nei confronti del consumo di droghe tra i giovani. È fondamentale sensibilizzare le nuove generazioni sugli effetti dannosi delle sostanze stupefacenti e promuovere stili di vita sani e consapevoli. Solo attraverso un impegno collettivo a livello educativo e sociale sarà possibile contrastare efficacemente il dilagare di un fenomeno così pericoloso per la salute pubblica.