Gli aumenti della Tari ad Aosta non sono legati alla nuova formula di raccolta, bensì sono il risultato di diversi fattori che hanno determinato un incremento medio del 18%. Questo aumento è dovuto all’aumento dei costi generati dall’inflazione, che ha impattato su beni e servizi a causa dell’aumento dei prezzi delle materie prime, dell’energia e dei carburanti. Inoltre, gli adeguamenti salariali hanno portato la società responsabile dell’appalto a richiedere una revisione dei prezzi per garantire il servizio, come previsto dal contratto.Secondo quanto dichiarato dall’amministrazione comunale di Aosta, il costo del servizio è passato da 6,6 milioni di euro nel 2023 a circa 8,1 milioni di euro quest’anno. Questo aumento è stato previsto nell’aggiornamento del Piano economico finanziario per la gestione integrata dei rifiuti urbani per il biennio 2024-2025 approvato dall’Assemblea comunale. Il Comune ha l’obbligo di coprire integralmente i costi dei servizi essenziali come acqua, illuminazione pubblica e raccolta rifiuti attraverso specifici tributi, in ottemperanza al principio di integrale copertura previsto per legge.L’inflazione ha costretto anche la società EnVal, responsabile del Centro di trattamento rifiuti di Brissogne, ad aumentare le tariffe per il conferimento del materiale in discarica, con conseguenze negative sui costi per tutti i sottoscrittori della regione e non solo per il Comune di Aosta.In conclusione, nessuna Amministrazione decide con leggerezza di aumentare i tributi e questo vale ancor meno nel caso della Tari ad Aosta. L’aumento non è frutto di una scelta politica ma della necessità di coprire completamente i costi del servizio essenziale della raccolta rifiuti.
Aumento Tari ad Aosta: motivazioni e conseguenze
Date: