Il governo australiano ha deciso di imporre a Meta e Google l’obbligo di pagare per le notizie condivise sulle loro piattaforme, attraverso un nuovo schema che prevede sanzioni fiscali nel caso in cui le due grandi aziende tecnologiche rifiutino di stringere accordi con i media locali. L’intento è quello di garantire che queste piattaforme digitali compensino adeguatamente gli editori locali per la condivisione di link di notizie che portano traffico verso i loro siti. Il ministro delle Comunicazioni, Michelle Rowland, ha sottolineato l’importanza che le piattaforme digitali svolgano il proprio ruolo nel sostenere l’accesso al giornalismo di qualità, fondamentale per informare e rafforzare la democrazia. Le società di social media con entrate superiori ai 160 milioni di dollari all’anno in Australia saranno soggette a una tassazione ancora da definire, il cui ricavato sarà destinato al finanziamento delle notizie locali. Si tratta di un’iniziativa volta a valorizzare il lavoro dei giornalisti e a garantire una maggiore equità nell’ecosistema dell’informazione online.
“Australia impone tassa a Meta e Google per sostenere il giornalismo locale”
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