02 luglio 2024 – 09:45
In un’epoca in cui la privacy sembra essere solo un lontano ricordo, tra telefonate tracciate e transazioni con il bancomat che rivelano ogni nostro movimento, ci si trova a riflettere sul concetto di igiene e inclusività nei luoghi più insospettabili. Una madre sconvolta scopre, attraverso il figlio che frequenta la scuola pubblica, l’esistenza ancora attuale dei bagni alla turca. Incredula nel constatare che questi ambienti non solo mancano di igiene ma sono anche privi di qualsiasi comfort per le bambine costrette a trattenere fisiologicamente i propri bisogni per ore intere. La segnalazione alle autorità competenti viene accolta con superficialità e disinteresse, mentre genitori e docenti sembrano accettare passivamente una situazione inaccettabile.Nel frattempo, un’altra cittadina si ritrova a fronteggiare la beffarda politica aziendale della Smat, che prometteva prelievi gratuiti di acqua frizzante ai chioschi ma finisce per introdurre una tessera a pagamento online, rendendo sempre più complicato l’accesso a un bene primario come l’acqua potabile. La disaffezione dei clienti sembra essere il pretesto perfetto per giustificare ulteriori tagli e sprechi di denaro pubblico da parte dell’azienda.Infine, un’appuntamento per il rinnovo della carta d’identità si trasforma in un’odissea burocratica nella cascina Giaione, con pochi sportelli funzionanti e lunghi tempi d’attesa che mettono alla prova la pazienza dei cittadini. In un’epoca in cui la tecnologia dovrebbe semplificare le procedure amministrative, ci si trova ancora alle prese con inefficienze e disservizi che sembrano non conoscere miglioramenti nel tempo. Sembra che nonostante i progressi dell’intelligenza artificiale, certe dinamiche rimangano immutate nel tempo, lasciando i cittadini a confrontarsi con una realtà fatta di promesse non mantenute e servizi scadenti.
