11 dicembre 2024 – 13:45
Baratti e Milano rappresenta uno dei luoghi simbolo di Torino, un connubio tra due realtà ben distinte: da un lato l’eclettismo e dall’altro il liberty. Per un occhio non esperto, la differenza potrebbe non essere immediatamente evidente, poiché i sensi coinvolti sono principalmente olfattivi e gustativi. Tuttavia, varcando la soglia principale su piazza Castello, lo sguardo è subito rapito da quello che appare come un autentico museo racchiuso nella Galleria Subalpina, anch’essa prossima a festeggiare 150 anni di storia. Il 1874 segna per Torino un periodo d’oro: l’Esposizione Generale Italiana proietta la città verso un futuro industriale dopo aver perso il ruolo di capitale d’Italia. In quell’anno i canavesani Ferdinando Baratti ed Edoardo Milano ottengono il titolo di Provveditori di Sua Maestà il Re d’Italia e dei Reali Principi.L’attuale Baratti e Milano si configura come una struttura articolata in due fasi: inizialmente si affaccia sulla Galleria Subalpina con uno stile eclettico, per poi nel 1909 ampliare i propri spazi su piazza Castello abbracciando appieno lo stile trionfante del liberty torinese. Le decorazioni affidate ad artisti dell’epoca come Giulio Casanova e lo scultore Edoardo Rubino conferiscono al locale un’eleganza senza tempo. Qui le dame dell’alta società torinese e le giovani sartine trovavano rifugio per gustare prelibatezze come cioccolata o bicerin, bignole alla crema, praline o bonbon.Durante gli anni bui della Seconda guerra mondiale, Baratti e Milano non è stato risparmiato dai bombardamenti: nel 1942 e ancora nel 1943 gravi danni sono stati inflitti al gioiello cittadino. Tuttavia, con tenacia e impegno nella ricostruzione, ogni sforzo è stato profuso per preservare l’aspetto originario del locale, mantenendo viva la memoria di un passato glorioso intriso di eleganza e raffinatezza che continua a incantare chiunque varchi la sua soglia oggi.