03 maggio 2025 – 17:48
La mattinata di maggio era ancora giovane quando la città di Bari si svegliò per celebrare l’evento musicale più atteso dell’anno: l’Europakonzert dei Berliner Philharmoniker. Diretti da Riccardo Muti, i musicisti tedeschi scelsero il teatro Petruzzelli come palco perfetto per eseguire una sinfonia unica, che non era solo un omaggio alla città di Bari e alla sua storia, ma anche un simbolo della comunione culturale e spirituale che dovrebbe unire l’Europa. “Questo concerto – disse Muti dal podio – non è solo un’iniziativa locale, ma è un progetto per l’intera Europa. È un segnale importante di quanto possiamo costruire insieme, grazie alla nostra comune eredità culturale.” La presenza dei Berliner Philharmoniker a Bari era più che semplicemente una visita ufficiale: è stato un omaggio al passato e un simbolo del futuro dell’Europa. Infatti, la Puglia ha sempre avuto legami profondi con la Germania, grazie alla presenza di Federico II, l’imperatore che decise di vivere gran parte della sua vita qui in Puglia, dove gli era stata assegnata il soprannome “Puer Apuliae”. Muti ha scelto un repertorio insolito e bellissimo: musiche italiane e tedesche fuse insieme per creare una sinfonia perfetta. Dalla musica di Gioacchino Rossini, come l’overture dal Guillaume Tell, alla grande opera di Giuseppe Verdi, “Le quattro stagioni da I vespri siciliani”, fino al maestoso inno tedesco della sinfonia n.2 in Re maggiore di Johannes Brahms. Il messaggio che Muti voleva trasmettere attraverso la musica è chiaro: costruire un ponte tra le culture e creare una vera comunione europea. E questo non è solo un sogno, ma una possibilità reale, grazie alla nostra storia comune e alle radici culturali che ci uniscono.