Il Tribunale di Bari, presieduto dal giudice Anna De Simone, ha formalizzato il rinvio a giudizio di Angela De Cosmo, figura controversa nel contesto dell’omicidio di Raffaele Capriati, avvenuto il 1° aprile 2024.
Capriati, noto personaggio legato alla famiglia mafiosa dei Capriati di Bari Vecchia, fu vittima di un agguato mortale, segnando un evento di rilevanza cruciale per l’ordinamento criminale locale.
L’udienza preliminare si è conclusa con la decisione di sottoporre la De Cosmo a processo, con inizio previsto per il 3 febbraio 2026, data che testimonia la complessità e la portata dell’indagine.
Le accuse formulate a carico della De Cosmo sono di gravità significativa: detenzione e porto illegale di un’arma da fuoco, aggravate dalla sussistenza di un’associazione a delinquere di stampo mafioso.
Quest’aggravante, di particolare pregnanza, sottolinea come l’azione della donna possa aver contribuito a favorire le attività illecite di un’organizzazione criminale strutturata, delineando un quadro di coinvolgimento che va al di là della semplice detenzione di un’arma.
Le indagini, meticolosamente condotte dalla squadra mobile e coordinate dal procuratore aggiunto della DDA Marco D’Agostino, hanno ricostruito una sequenza di eventi che culminò nella tragica scomparsa di Capriati.
Secondo gli elementi emersi, la De Cosmo, al momento del decesso, avrebbe agito per occultare l’arma che Capriati portava con sé, contribuendo così a farla sparire.
Questa azione, testimoniata da diverse fonti, rappresenta un elemento chiave dell’accusa, sollevando interrogativi sul ruolo attivo della donna nell’ostacolare le indagini.
La dinamica dell’evento si è sviluppata nel quartiere Torre a Mare, dove la De Cosmo, alla guida di una Fiat 500 con Capriati a bordo, si trovava al momento dell’agguato.
Un veicolo a due ruote, con due individui a bordo, si è avvicinato all’auto, e uno dei passeggeri ha fatto fuoco, colpendo mortalmente Capriati.
La caduta dell’arma, presumibilmente durante le operazioni di movimentazione del corpo sulla barella, ha fornito, secondo gli inquirenti, a De Cosmo l’opportunità di sottrarla alle investigazioni.
L’avvocato Pino Giulitto, difensore di Angela De Cosmo, ha il compito di argomentare l’innocenza della sua assistita o, quantomeno, di attenuare la gravità delle accuse mosse.
Il processo, di lunga durata, offrirà l’opportunità di esaminare attentamente le prove raccolte e di valutare la credibilità dei testimoni, mettendo in luce la complessità di un caso che intreccia dinamiche criminali, responsabilità individuali e il delicato equilibrio tra diritto alla difesa e necessità di garantire la giustizia.
Le indagini, tuttavia, rimangono aperte, con l’obiettivo di identificare e assicurare alla giustizia i responsabili materiali dell’omicidio e di far luce su tutte le connessioni e le implicazioni che circondano questo tragico evento.






