domenica 5 Ottobre 2025
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Carlo Verdone, laurea ad honorem: un premio all’umanità in medicina

L’Università degli Studi di Bari ha onorato Carlo Verdone con la laurea *ad honorem* in Medicina e Chirurgia, un riconoscimento che trascende il mero titolo accademico e celebra un approccio alla salute profondamente umano e innovativo.
La cerimonia, tenutasi nel prestigioso Teatro Petruzzelli, ha voluto premiare non solo la notorietà dell’attore e regista romano, ma soprattutto la sua capacità unica di veicolare concetti cruciali relativi alla medicina, spesso trascurati nell’era della specializzazione e della tecnologia.
L’assegnazione di questa laurea *honoris causa* rappresenta un gesto simbolico, una dichiarazione di intenti dell’ateneo barese a favore di una medicina che riscopra l’importanza del rapporto medico-paziente, un legame fondato sull’ascolto attento, l’empatia e l’osservazione clinica, valori che Verdone incarna e promuove attraverso la sua opera.

L’attore, noto al grande pubblico per la sua autoironia nei confronti dell’ipocondria, ha sviluppato una conoscenza approfondita di discipline mediche e farmaceutiche, tanto da meritare, sei anni fa, l’iscrizione onoraria all’albo dei farmacisti di Roma, un riconoscimento a testimonianza della sua competenza.

La motivazione ufficiale dell’università sottolinea come Verdone rappresenti un’incarnazione della “medicina clinica” del passato, quella plasmata dagli insegnamenti dei grandi maestri degli anni Cinquanta e Sessanta, un’epoca in cui la relazione umana era il fulcro della cura.
Questo modello contrasta nettamente con la tendenza odierna, spesso orientata verso un “fai da te” diagnostico e terapeutico, alimentato dalla proliferazione di informazioni online e dalla fiducia eccessiva nelle tecnologie.
L’impegno di Verdone si manifesta concretamente attraverso le sue visite regolari ai pazienti ospedalieri, un gesto silenzioso e quotidiano, lontano dalle luci dei riflettori, guidato da un genuino sentimento di compassione e umanità.

Queste visite non sono semplici atti di cortesia, ma un’espressione tangibile del dovere medico, un atto di vicinanza e conforto che contribuisce a lenire la sofferenza e a ristabilire un senso di speranza.

L’Università di Bari lo celebra non solo come artista, ma come esempio di come l’empatia, la dedizione e l’umanità possano arricchire profondamente la pratica medica, ricordando che la cura non si limita all’applicazione di protocolli e alla prescrizione di farmaci, ma implica una connessione profonda con l’essere umano nella sua interezza.

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