Un’area agricola di tre ettari, un tempo destinata alla coltivazione e ora ferita da un’inquietante trasformazione in discarica abusiva, è stata posta sotto sequestro dai Carabinieri Forestali di Corato.
La scoperta, avvenuta in una zona isolata alla periferia di Andria, rivela un quadro preoccupante di gestione illecita di rifiuti, con un uomo di 69 anni residente nella stessa città denunciato per attività illegale.
L’indagine, condotta sotto la direzione della Procura di Trani, ha svelato un sistema di smaltimento non autorizzato che ha profondamente degradato il paesaggio e introdotto rischi ambientali significativi.
L’accumulo di materiali eterogenei e pericolosi rappresenta una violazione non solo delle normative ambientali, ma anche un potenziale pericolo per la salute pubblica e la sicurezza della comunità.
Il sito sequestrato è un vero e proprio mosaico di scarti: relitti di veicoli di ogni tipo, container arrugginiti carichi di chissà quali residui, macchinari industriali ormai in stato di abbandono, come compressori e rulli, pneumatici esausti ammassati, ingenti quantità di materiale ferroso e di plastiche, un numero impressionante di biciclette e ciclomotori fuori uso, attrezzi agricoli ridotti a reliquie arrugginite e arredi urbani scartati.
Questo scenario di degrado non è solo una questione estetica, ma solleva interrogativi più ampi sulla gestione dei rifiuti nel territorio.
La discarica illegale rappresenta un’emergenza ambientale che richiede un intervento urgente per la bonifica del suolo e la rimozione dei materiali inquinanti.
L’inquinamento del terreno potrebbe contaminare le falde acquifere, con ripercussioni a lungo termine sulla qualità dell’acqua e sulla salute degli ecosistemi locali.
L’evento sottolinea la necessità di rafforzare i controlli e di promuovere una maggiore consapevolezza nell’ambito della gestione dei rifiuti, incentivando pratiche sostenibili e contrastando con maggiore fermezza le attività illegali che danneggiano l’ambiente e mettono a rischio la sicurezza dei cittadini.
È fondamentale una collaborazione sinergica tra le forze dell’ordine, le autorità locali e la comunità per prevenire e reprimere tali fenomeni, tutelando il patrimonio ambientale e garantendo un futuro sostenibile per le generazioni a venire.
La bonifica del sito, inoltre, dovrà tenere conto delle specifiche caratteristiche del terreno e dei materiali inquinanti presenti, al fine di ripristinare la sua fertilità e la sua capacità di sostenere la vita vegetale.