La resilienza del Gargano si fa voce, suono e sguardo collettivo.
Ieri sera, l’oasi laguna del Re, a Manfredonia, ha ospitato “Ricostruire quando il Gargano brucia”, un evento promosso dall’Aigu (Associazione italiana giovani per l’Unesco) che ha visto la partecipazione di oltre duecento persone, un segnale tangibile della profonda connessione tra la comunità e il territorio martoriato dagli incendi.
La serata non è stata un semplice raduno, ma un rituale di lutto e di speranza.
L’incendio, purtroppo, è una ferita ricorrente per il Gargano, un ecosistema fragile e prezioso che ogni anno subisce attacchi devastanti.
Queste fiamme non distruggono solo boschi e coltivazioni, ma minacciano la biodiversità, l’economia locale e l’identità culturale di un intero popolo.
Il programma ha previsto un percorso guidato al tramonto, condotto da esperti naturalistici ed escursionistici, che ha offerto l’opportunità di osservare da vicino le cicatrici lasciate dalle fiamme, ma anche di apprezzare la straordinaria capacità di rigenerazione della natura.
L’aria profumava di salsedine e di terra bruciata, un contrasto pungente che testimoniava la duplice realtà del territorio: la perdita e la promessa di rinascita.
Successivamente, la musica, con esibizioni di artisti locali, ha accompagnato i presenti in un viaggio emotivo, dando voce al desiderio di ricostruzione e di speranza.
Le melodie hanno permeato l’atmosfera, creando un senso di comunità e di solidarietà.
“Vedere così tante persone, inclusi coloro che hanno dovuto abbandonare le loro case a causa degli incendi lungo la costa sud, tornare per osservare di persona la devastazione, è stato profondamente toccante,” ha commentato Consiglia Ippolito, giovane socia dell’Aigu e anima dell’evento.
“È un atto d’amore verso la nostra terra, un appello alla responsabilità collettiva.
Non si tratta solo di un impegno dei giovani, ma di un dovere che coinvolge l’intera comunità.
“L’evento ha risaltato la necessità di un approccio multidisciplinare per affrontare la problematica degli incendi, che deve includere prevenzione, gestione del rischio, ripristino ambientale e sensibilizzazione della popolazione.
La consapevolezza che la protezione del Gargano non è solo una questione ambientale, ma anche sociale ed economica, è ormai sedimentata nel tessuto connettivo della comunità.
La serata si è conclusa con un rinnovato impegno a collaborare per un futuro più sostenibile e sicuro per il Gargano, una terra che, nonostante le ferite, continua a pulsare di vita e di speranza.
La ricostruzione non sarà solo di edifici e infrastrutture, ma soprattutto di un legame profondo e indissolubile con il territorio.