Un team di giovani architetti, neolaureati del Politecnico di Bari, si è distinto nell’ambito del prestigioso premio “Architetture Fortificate”, giunto alla sua ventottesima edizione, con un’opera di ricerca che illumina la complessa storia e il potenziale di valorizzazione del Castello Svevo-Aragonese di Brindisi.
Il riconoscimento, conferito dall’Istituto Italiano dei Castelli, un’organizzazione di rilevanza internazionale riconosciuta da enti come l’UNESCO, il Consiglio d’Europa e Europa Nostra, ha premiato Francesca Strippoli e Gabriele Liddo (Andria), Grazia Chiarello (Corsano, Lecce), Astro Ferrante (Sannicandro di Bari) e Roberta Lamorgese (Capurso, Bari).
La tesi, intitolata ‘Architetture Fortificate in Terra d’Otranto: Il Castello Grande di Brindisi’, rappresenta un’indagine approfondita che va ben oltre la mera analisi strutturale, focalizzandosi sulla stratificazione storica del manufatto e sulle sue implicazioni per la comunità locale.
Il lavoro, raccolto in un volume di circa trecento pagine, testimonia un approccio metodologico rigoroso, che ha visto gli studenti affrontare la sfida di ricostruire, attraverso fonti archivistiche e analisi critiche, il percorso evolutivo del castello, interpretandolo come specchio delle dinamiche politiche, militari e socio-economiche che hanno caratterizzato la regione.
La ricostruzione storica, lungi dall’essere un mero esercizio filologico, si rivela un prerequisito imprescindibile per qualsiasi intervento di conservazione e restauro.
Comprendere le successive trasformazioni subite dal castello, le modifiche apportate in risposta a esigenze difensive mutevoli, le riqualificazioni funzionali imposte da cambiamenti di potere, è essenziale per evitare un restauro anacronistico o, peggio, distruttivo.
Gli studenti hanno magistralmente interpretato la stratificazione come un palinsesto di memorie, un tessuto complesso da decifrare per preservarne l’autenticità.
Oltre alla ricostruzione storica, la tesi si distingue per la formulazione di tre percorsi tematici innovativi: ‘Brindisi fortificata’, ‘Brindisi archeologica’ e ‘Brindisi portuale’.
Questi itinerari, concepiti come strumenti di fruizione turistica e di sensibilizzazione culturale, non si limitano a presentare il castello, ma offrono una visione integrata del patrimonio storico-artistico della città, mettendo in relazione il monumento con il suo contesto urbano e con la sua vocazione marittima.
L’idea è quella di creare un’esperienza immersiva che stimoli la scoperta e la comprensione del territorio, promuovendo un turismo sostenibile e responsabile, capace di valorizzare le risorse locali e di rafforzare l’identità culturale di Brindisi.
Il progetto delude la vocazione del castello come fulcro di un sistema culturale più ampio, un punto di accesso privilegiato alla comprensione della storia e del presente della città.





