Un manto plumbeo avvolge la costa meridionale di Manfredonia, in provincia di Foggia, a seguito di un vasto incendio doloso che ha devastato l’Oasi Lago Salso.
L’emergenza, divampata ieri pomeriggio da un canneto lungo una strada di accesso all’area protetta, ha visto il ritorno in servizio, questa mattina, di un canadair, affiancato da un secondo velivolo impegnato a fronteggiare le fiamme.
La colonna di fumo, imponente e persistente, è stata osservata a notevole distanza, raggiungendo anche le province limitrofe di Barletta-Andria-Trani, testimonianza della portata e della violenza dell’evento.
Il sindaco Domenico La Marca ha sottolineato il lavoro sinergico e incessante di vigili del fuoco, protezione civile e forze dell’ordine, coordinati dalla prefettura, che ha permesso di scongiurare il peggio e di mettere in sicurezza le strutture turistiche presenti lungo la costa.
La notte è stata caratterizzata da un presidio costante del territorio da parte dei vigili del fuoco, garantendo la viabilità su un’arteria cruciale per i flussi estivi e proteggendo le ecoballe di rifiuti dal rischio di essere coinvolte nell’incendio.
L’obiettivo primario è ora domare completamente l’incendio nelle prossime ore.
Al di là dell’immediato intervento di spegnimento, si profila una fase delicata di valutazione dei danni, che si preannunciano ingenti.
L’ecosistema dell’Oasi Lago Salso, un habitat di inestimabile valore naturalistico, ha subito una devastazione che ne compromette la biodiversità e la capacità di rigenerazione.
La perdita di flora e fauna autoctone rappresenta un impoverimento irreversibile per l’intera regione.
L’evento solleva interrogativi cruciali sulla disponibilità e sull’adeguatezza delle risorse impiegate nella gestione delle emergenze ambientali.
Come evidenziato dal sindaco, l’Italia dispone di un parco limitato di canadair (solo 18 unità), e la loro distribuzione sul territorio nazionale è spesso insufficiente a fronteggiare la crescente frequenza e intensità degli incendi.
La provincia di Foggia, già impegnata nella gestione di altri focolai, aveva impiegato ben quattro canadair, segnalando la necessità impellente di investimenti mirati a potenziare il parco aereo antincendio.
Le guardie ambientali locali lamentano una qualità dell’aria compromessa, definendo la situazione un “disastro” e raccomandando la massima cautela per la salute pubblica.
Questo tragico episodio rappresenta un campanello d’allarme per la tutela del territorio, esortando a un ripensamento strategico delle politiche di prevenzione e gestione del rischio incendi e a un impegno concreto per la salvaguardia del patrimonio ambientale italiano.
La ricostruzione dell’Oasi Lago Salso sarà un processo lungo e complesso, che richiederà un impegno collettivo e una visione a lungo termine.