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venerdì 14 Novembre 2025

Irina Flige, onorificenza a Bari per la memoria storica celata

Giovedì 13 novembre, l’Università Aldo Moro di Bari onorerà la studiosa e attivista russa Irina Anatol’evna Flige con la laurea *honoris causa* in Lingue e letterature moderne, un riconoscimento tardivo ma significativo del suo contributo imprescindibile alla salvaguardia della memoria storica, alla promozione dei diritti umani e alla trasmissione del sapere, un impegno che, paradossalmente, ha faticato a trovare risonanza e sostegno nel contesto russo.
La decisione dell’ateneo barese non è semplicemente una celebrazione accademica, ma un atto di riconoscimento di una voce che ha saputo, con profondità e sensibilità, dare voce agli esclusi, alle vittime di un passato ancora troppo spesso celato o distorto.
Il lavoro di Flige, caratterizzato da un’empatia radicale e da una meticolosa ricerca documentaria, trascende le barriere linguistiche e culturali, proponendo un’etica della responsabilità civile fondata sull’imperativo della memoria.
Essa non è intesa come mera rievocazione del passato, ma come strumento essenziale per comprendere il presente e orientare il futuro, per costruire una convivenza umana fondata sulla giustizia e sulla verità.

Irina Flige, nata a Leningrado nel 1960, è una figura chiave all’interno di Memoriàl, l’associazione russa che ha ricevuto il prestigioso Premio Nobel per la Pace nel 1990.

Quest’organizzazione, nata alla fine degli anni ’80 da un’iniziativa che vide la partecipazione di intellettuali e dissidenti come il fisico e premio Nobel Andrej Sacharov, si è posta fin dall’inizio l’obiettivo di preservare la memoria delle vittime dello stalinismo.

Da un progetto iniziale di documentazione delle epurazioni, Memoriàl si è evoluta in un centro di ricerca riconosciuto a livello internazionale, dedicandosi all’analisi dei meccanismi repressivi del regime sovietico e allo studio dei processi di elaborazione della memoria, sia a livello individuale che collettivo.
L’opera di Memoriàl ha permesso di ricostruire dettagliatamente le strutture e le procedure attraverso cui il regime sovietico perseguitò e annientò milioni di persone.
Più che una semplice cronaca delle violenze, la ricerca condotta dall’organizzazione ha indagato le dinamiche psicologiche e sociali che rendevano possibile la repressione, smascherando la colpevole complicità di ampie fasce della popolazione.
Irina Flige, in particolare, si è dedicata a studiare il ruolo della memoria nella costruzione dell’identità russa, analizzando come il passato stalinista sia stato manipolato e distorto per fini politici.
La sua *lectio magistralis*, dal titolo “La memoria come paradigma del processo storico”, offrirà spunti di riflessione cruciali per comprendere la complessità del rapporto tra passato e presente, e per ripensare il ruolo della memoria come strumento di liberazione e di progresso civile.
L’onorificenza e la conferenza rappresentano un atto di solidarietà verso una figura che ha incarnato con coraggio e dedizione i valori della verità, della giustizia e della libertà.

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