Un gesto artistico e civico si prepara a segnare il paesaggio urbano di Manfredonia, in un momento di riflessione e impegno per contrastare la violenza di genere.
Il 19 settembre, in coincidenza con l’inizio dell’anno scolastico, un murales dedicato a Giusy Potenza, la giovane di 14 anni strappata alla vita oltre due decenni fa, prenderà forma sulle mura dell’istituto magistrale che la studentessa frequentò.
Il progetto, ideato e promosso dall’avvocata Innocenza Starace, legale della famiglia di Giusy e da anni impegnata nella difesa dei diritti delle donne vittime di violenza, si configura come un atto di memoria collettiva e di speranza per il futuro.
L’opera, realizzata dall’artista Raffaella Fariello con il supporto dell’associazione “La Fenice”, non intende solo commemorare la perdita di una giovane vita, ma anche sollecitare una profonda riflessione sulla cultura della violenza che ancora permea la società.
Il delitto di Giusy, un dramma che ha scosso profondamente la comunità foggiana, ha visto il condannato in via definitiva, Giovanni Potenza, cugino di secondo grado della vittima, attualmente in regime di semilibertà.
Questa circostanza, peraltro, amplifica il dolore e la rabbia di chi si batte per la giustizia e per la tutela delle vittime.
Il murales, costruito attraverso un processo creativo partecipativo in cui chiunque vorrà potrà contribuire con idee e suggestioni, si propone di restituire visibilità al volto di Giusy, cancellato dalla brutalità dell’atto violento.
Spesso, i perpetratori di violenza tentano di annichilire l’identità delle vittime, privandole della loro dignità e cancellando la loro storia.
Quest’opera vuole, invece, affermare la forza della memoria e la rivendicazione del diritto a esistere, a essere ricordati e onorati.
L’iniziativa trascende la mera commemorazione: è un appello alla responsabilità civile, un invito a tutti gli attori sociali – istituzioni, scuole, famiglie, media – a impegnarsi attivamente nella prevenzione e nel contrasto della violenza di genere.
Si tratta di promuovere una cultura del rispetto, dell’empatia e dell’uguaglianza, educando alle differenze e combattendo gli stereotipi di genere che alimentano comportamenti violenti.
L’artista, a partire dal 4 settembre, si dedicherà alla realizzazione del murales, trasformando una parete urbana in un potente messaggio di speranza e di cambiamento.
È un gesto di ribellione, un tributo non solo a Giusy, ma a tutte le donne vittime di violenza, ai loro familiari, e a coloro che, quotidianamente, lottano per costruire un futuro più giusto e sicuro.
Un futuro in cui il volto di ogni donna possa essere libero di brillare.