L’abisso del lutto, a volte, trascende la capacità linguistica.
Non esistono formule per esprimere la devastazione di una perdita improvvisa, né per sondare le profondità di una tragedia come quella che ha colpito la comunità di Ostuni.
Un evento meteorologico estremo, un nubifragio implacabile, ha strappato Oronzo Epifani, un uomo di 63 anni, alla sua famiglia e ai suoi affetti, lasciando dietro di sé un vuoto incolmabile.
Ma al di là della cronaca di un evento, la storia di Oronzo Epifani rivela un’umanità profonda, un esempio di amore e altruismo che emerge dalle macerie del dolore.
I figli, Emanuele e Gabriele, hanno voluto onorare la memoria del padre, non con retorica, ma con la testimonianza sincera di un uomo che ha vissuto una vita semplice, intrisa di valori autentici.
Il ricordo più vivido è legato a quell’ultima, drammatica telefonata.
Mentre l’imponenza della furia naturale si abbatteva su di lui, Oronzo, con un gesto di assoluta priorità, pensò alla sicurezza della moglie, che lo seguiva in auto.
“Fermati, mettiti in salvo,” le sue parole, un atto d’amore disinteressato che trascende la paura e la precarietà del momento.
Un istante dopo, sarebbe stato inghiottito dalla corrente impetuosa, trascinato verso un destino ineluttabile.
Gabriele, con la voce rotta dall’emozione, ha descritto il padre come un uomo di poche parole, un uomo che comunicava con i fatti, con la dedizione e con la capacità di ascoltare il silenzio.
Non era un eroe nel senso convenzionale del termine, non indossava una maschera né possedeva superpoteri.
Ma il suo vero eroismo risiedeva nella semplicità del suo essere, nella sua capacità di offrire amore e sostegno a chi lo circondava.
L’atto finale, la telefonata alla moglie, non è solo un gesto di protezione, ma anche una fotografia dell’uomo che era: un marito devoto, un padre amorevole, un compagno fedele.
La moglie era il fulcro della sua esistenza, il suo primo pensiero, la sua ragione di essere.
La sua priorità assoluta.
La tragedia, nella sua brutalità, ha amplificato le qualità positive di Oronzo Epifani, rivelando un’umanità che spesso si nasconde dietro la frenesia della vita quotidiana.
La sua storia ci invita a riflettere sul valore dell’amore, della famiglia e della semplicità, ricordandoci che i veri eroi non sono coloro che volano tra le stelle, ma coloro che, con gesti piccoli ma significativi, illuminano il cammino degli altri.
Il suo ricordo, più che una commemorazione, è un monito: vivere con intensità, amare con generosità e, soprattutto, proteggere coloro che amiamo, anche a costo del proprio sacrificio.