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sabato 25 Ottobre 2025

Ostuni, abbattuti ulivi di pregio: indagine su Epifani

Nella suggestiva cornice di Ostuni, città riconosciuta per la sua millenaria tradizione olivicola e patrimonio UNESCO, un atto di inaudita gravità ha colpito un uliveto di pregio.

Circa duecento alberi, testimoni di decenni di storia e di paziente lavoro, sono stati deliberatamente abbattuti e gravemente danneggiati, in un’area di proprietà di una società collegata all’ex consigliere regionale e attuale dirigente del Partito Democratico, Giovanni Epifani.
L’accaduto, che desta profonda commozione nella comunità locale e ripercuote echi di preoccupazione a livello regionale, è al centro di un’indagine accurata condotta dalle forze dell’ordine del commissariato di Ostuni.
Gli agenti, coadiuvati dalla scientifica, stanno operando con la massima attenzione per ricostruire l’esatta dinamica dell’atto intimidatorio e individuare i responsabili.
Sono stati eseguiti rilievi meticolosi sul luogo del crimine e prelevati campioni di segatura, destinati a complesse analisi peritale, nella speranza di ricavare indizi utili all’identificazione degli autori.
Gli alberi, piante secolari di circa quarant’anni, presentano ferite profonde e reiterate, con i tronchi recisi in più punti e le chiome abbandonate a terra, creando un quadro desolante in un paesaggio che ne è da sempre simbolo di bellezza e prosperità.
La posizione dell’uliveto, a breve distanza dalla strada statale 379 in direzione Bari, suggerisce una pianificazione accurata e una certa audacia nell’esecuzione dell’atto.

La figura di Giovanni Epifani, esponente di spicco del Partito Democratico, con un passato come consigliere regionale (dal 2010 al 2015) e con un ruolo significativo nel dipartimento Agricoltura a livello nazionale, aggiunge un elemento di complessità e di forte eco all’intera vicenda.

L’associazione tra l’uliveto danneggiato e una società riconducibile all’ex consigliere solleva interrogativi che vanno ben oltre la semplice intromissione criminale, evocando possibili conflitti di interesse, questioni legate alla gestione del territorio e dinamiche politiche locali.
L’atto vandalico non solo rappresenta una perdita economica significativa per l’imprenditore proprietario dell’uliveto, ma incide profondamente sull’identità culturale e sul patrimonio agroalimentare della Valle d’Itria.

La cultura dell’ulivo, profondamente radicata nella storia e nelle tradizioni locali, è minacciata da un gesto che testimonia una mancanza di rispetto verso il territorio e una volontà di destabilizzazione.

Le autorità competenti, insieme alla comunità locale, si apprestano a collaborare per fare luce sull’accaduto e assicurare i responsabili alla giustizia, auspicando al contempo un rinnovato impegno nella tutela del paesaggio e nella promozione di una cultura del rispetto e della legalità.

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