martedì 26 Agosto 2025
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Comune di Bari

Ostuni, minacce al sindaco: disposta scorta e indagini

La recente escalation di minacce e intimidazioni a Ostuni, culminata con il ritrovamento di un ordigno a breve distanza dallo studio del sindaco Angelo Pomes, ha innescato un allarme che investe l’intera comunità e solleva interrogativi sulla sicurezza delle istituzioni locali.
A seguito dell’evento, avvenuto il 15 agosto, e in seguito a valutazioni approfondite del Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, è stata disposta una scorta temporanea di sei mesi per il primo cittadino, un provvedimento assunto dall’Ufficio Centrale Interforze per la Sicurezza Personale (UCIS) come misura di tutela immediata.

L’atto intimidatorio non si è presentato come un evento isolato.
Precedentemente, il 14 agosto, un’ispezione a Palazzo di Città aveva generato un precedente, seppur infondato, allarme bomba.

Questa sequenza di eventi suggerisce una strategia di pressione e destabilizzazione mirata a compromettere l’operato dell’amministrazione comunale.

La mera presenza di una minaccia, anche se rivelatasi un falso allarme, ha creato un clima di apprensione e incertezza, evidenziando la vulnerabilità delle strutture pubbliche.
Angelo Pomes, eletto nel maggio 2023 e sostenuto da una solida maggioranza di centrosinistra, si trova ora a navigare in un contesto complesso e potenzialmente pericoloso.
La sua figura, incarnazione di un progetto politico volto alla modernizzazione e al progresso del territorio, sembra essere diventata un bersaglio.
L’atto intimidatorio non è solo una minaccia alla sua persona, ma un attacco diretto alle fondamenta democratiche della città.

Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Brindisi e condotte dalla polizia, si concentrano ora sulla ricostruzione della dinamica e sull’identificazione dei responsabili.

L’attenzione è rivolta non solo all’esecuzione materiale dell’atto, ma anche alla ricerca delle motivazioni alla base di tale gesto, indagando possibili connessioni con dinamiche criminali, interessi economici o conflitti politici.
La complessità dell’indagine richiede un approccio multidisciplinare e una collaborazione sinergica tra le diverse forze dell’ordine.

L’evento ha riacceso il dibattito sulla sicurezza dei rappresentanti eletti e sulla necessità di rafforzare i sistemi di protezione delle istituzioni locali.

Si rende urgente una riflessione più ampia sulle cause profonde di tali fenomeni, che spesso affondano le radici in problemi sociali, economici e culturali.

La tutela della legalità e la promozione della cultura della sicurezza rappresentano imperativi imprescindibili per garantire la serenità e il benessere della comunità.

La vicenda di Ostuni si configura come un campanello d’allarme che invita a una rinnovata vigilanza e a un impegno collettivo per la salvaguardia dei valori democratici.

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