L’azione decisa della Polizia di Stato, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Lecce, ha portato all’esecuzione, nelle prime ore del mattino, di un provvedimento di fermo nei confronti di figure di spicco all’interno della Sacra Corona Unita, concentrando l’intervento tra la provincia di Lecce (Tuturano), Brindisi e Napoli.
L’operazione, frutto di un’indagine complessa e prolungata, mira a colpire la rete di potere radicata nel territorio, in particolare quella riconducibile alla fazione di Tuturano, storicamente riconosciuta come una delle più influenti e strutturate all’interno dell’organizzazione criminale.
Il fermo, misura cautelare che preclude la possibilità di sottrarsi all’azione giudiziaria, riflette la gravità degli indizi raccolti dagli inquirenti, che ipotizzano un’associazione a delinquere finalizzata a una serie di reati di estrema allarme sociale.
L’indagine, sviluppatasi nel tempo, ha permesso di ricostruire un quadro articolato di attività illecite che abbracciano il controllo del territorio attraverso l’intimidazione, l’estorsione e l’imposizione di regole alternative a quelle dello Stato.
Oltre al fermo, che colpisce direttamente i vertici della presunta fazione di Tuturano, sono in corso approfondite perquisizioni domiciliari a carico degli indagati.
Queste attività investigative hanno lo scopo di acquisire ulteriori prove, sequestrare beni di proprietà o nella disponibilità degli indagati e raccogliere elementi utili a chiarire i ruoli e le responsabilità di tutti i soggetti coinvolti.
Si punta a dissanguare il patrimonio criminale, soffocando le capacità economiche dell’organizzazione e ostacolandone la capacità di operare.
L’inchiesta, che si inserisce in un contesto più ampio di contrasto alle organizzazioni criminali operanti nel Sud Italia, sottolinea la persistenza di dinamiche mafiose anche in aree tradizionalmente considerate meno esposte.
Il contrasto alla Sacra Corona Unita, infatti, si caratterizza per la difficoltà di penetrazione nei suoi circuiti interni, a causa di una forte coesione tra i membri e di una cultura del silenzio ben radicata.
L’operazione odierna, pertanto, rappresenta un significativo passo avanti nella lotta alla criminalità organizzata, non solo per l’impatto diretto sui soggetti colpiti, ma anche per il segnale che invia alle comunità locali, dimostrando la determinazione delle istituzioni a perseguire la giustizia e a proteggere i cittadini dalla criminalità.
Il lavoro di squadra tra Polizia di Stato e Direzione Distrettuale Antimafia testimonia l’approccio strategico adottato per smantellare le strutture di potere mafioso e riaffermare la legalità.
Il futuro dirà se questa azione si tradurrà in un cambiamento strutturale nel tessuto sociale e criminale del territorio.