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domenica 2 Novembre 2025

Arianna Arcara vince il Premio Gioia Daunia: uno sguardo sull’adolescenza tra Daunia e futuro.

Il Premio GIOIA DAUNIA, una neonata iniziativa promossa dallo spazio culturale Spazio Murat e curata da Luca Musacchio, ha incoronato Arianna Arcara vincitrice della sua prima edizione, focalizzandosi su un territorio di straordinaria rilevanza antropologica e paesaggistica: i piccoli comuni di Celle di San Vito, Faeto e Castelluccio Valmaggiore, incastonati nel cuore dei Monti Dauni.
L’edizione inaugurale, sviluppatasi tra il 19 e il 24 agosto, ha visto la residenza e produzione fotografica di tre talenti – Arianna Arcara, Manuela Naddeo e Fabrizio Vatieri – selezionati attraverso un concorso pubblico, offrendo loro l’opportunità di immergersi in un ecosistema sociale e culturale unico.
La fotografia vincitrice, “Bangers”, non è semplicemente un ritratto, ma un’indagine profonda sulla condizione adolescenziale in una realtà marginale.

Arianna Arcara intreccia la sua ricerca visiva con la vita di Sveva, undici anni, residente a Celle di San Vito, la cui immagine cattura l’essenza di una giovinezza sospesa tra tradizione e futuro.
Sveva, come molti suoi coetanei, vive un’esistenza che trascende la dimensione locale, oscillando tra l’isolamento geografico e l’esigenza di confronto con un mondo esterno.

Il nome “Bangers” evoca una potente metafora naturale: i giovani rondoni, inesperti e goffi, che durante le migrazioni si scontrano con i nidi degli adulti, un’immagine che risuona con la fragilità e la ricerca d’identità dell’adolescenza.
La fotografia, e il progetto più ampio, si interroga sul significato di crescere in territori interni, dove il tempo sembra dilatarsi e frammentarsi, rendendo il percorso di maturazione un atto precario, un equilibrio instabile tra il desiderio di cambiamento, la necessità di preservare le proprie radici e la resilienza di fronte alle sfide.
L’opera di Arcara, attraverso lo sguardo di Sveva, illumina l’importanza del francoprovenzale, una lingua arcaica e preziosa, custodita in questi comuni insieme a Faeto, testimonianza di un passato lontano e di una cultura che resiste al logoramento del tempo.

Il viaggio quotidiano di Sveva sull’autobus per la scuola di Lucera, e il suo sogno di diventare poliziotta, simboleggiano l’aspirazione a superare i confini della Daunia, ad abbracciare un futuro che, pur mantenendo un legame profondo con il proprio territorio, si apre a nuove possibilità.

Il premio GIOIA DAUNIA, in questo senso, si configura come un’occasione per valorizzare un patrimonio immateriale di inestimabile valore e per dare voce a una generazione che proietta lo sguardo verso l’orizzonte, portando con sé la ricchezza di un’identità radicata in un luogo unico e suggestivo.

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