Il 2025 si prospetta come un traguardo significativo, il decimo anniversario di un percorso artistico intrapreso con dedizione e passione.
Serena Brancale, musicista poliedrica, interprete carismatica e profonda conoscitrice del linguaggio jazzistico, è emersa negli ultimi mesi come una delle figure più interessanti e inaspettate del panorama musicale italiano.
La sua ascesa, inattesa e rapida, ha radici in un 2024 inizialmente segnato da un progetto apparentemente casuale: “Baccalà”, un brano nato quasi per gioco che ha innescato un’esplosione virale.
A questo successo iniziale sono seguite “La Zia” e “Stu Cafè”, brani che hanno catturato l’attenzione di figure chiave come Carlo Conti, aprendo la strada a un ritorno al Festival di Sanremo, quindici anni dopo la sua partecipazione nella sezione “Nuove Proposte”, questa volta con “Anema e Core”, che si è classificata tra i dieci singoli più venduti.
Lungi dall’attenuarsi, l’onda di successo ha generato ulteriore slancio: tournée internazionali, un ruolo fisso come ospite musicale nel programma “Belve” di Francesca Fagnani, l’invito di Amadeus come giudice nel talent show “Like a Star” su Nove, e un memorabile duetto con Alessandra Amoroso, “Serenata”, diventato un tormentone estivo.
“È esattamente ciò che ho sempre desiderato: sentirmi accolta dai bambini, ricevere l’apprezzamento dei frequentatori del conservatorio, ma anche di chi incontro per strada,” confida l’artista barese.
“Raggiungere una popolarità come questa a 36 anni è un’esperienza profondamente diversa dall’averla a vent’anni, subito dopo un talent show.
Ho i piedi saldamente piantati per terra: so che un rallentamento è inevitabile, fisiologico.
E per questo, mi godo ogni singolo istante.
”Il successo non l’ha intaccata nella sua essenza, ma alimenta un sogno ambizioso: rimanere fedele a se stessa, preservando la sua autenticità di musicista e coltivando una curiosità insaziabile per l’esplorazione di diversi generi, mantenendo al contempo una connessione con il pubblico popolare.
“Voglio rendere felice mio padre,” spiega, “senza dimenticare di essere la Serena che si è diplomata in jazz al Conservatorio dell’Aquila.
” La sua ricerca, in sostanza, è un’abile sintesi tra l’eleganza del jazz e l’accessibilità del pop, un tentativo di trovare un equilibrio tra espressione artistica e successo commerciale.
Serena Brancale si rivela una forza prorompente, sia sul palco che nella vita.
Le sue precedenti esperienze l’hanno portata a considerare un possibile ritorno come giudice in talent show: “Mi piace la televisione, l’opportunità di parlare, di lasciarmi emozionare dal talento dei ragazzi, proprio come quando insegnavo.
” Non esclude neanche un’avventura cinematografica, anche se non come attrice, bensì come compositrice di una colonna sonora per un film di Ferzan Ozpetek.
Resta però imprescindibile la sua attività concertistica: “Ho pagato l’affitto con i live,” sottolinea.
Il 25 ottobre l’attende un appuntamento importante al Teatro Arcimboldi di Milano, un palcoscenico prestigioso per celebrare un percorso che continua a evolversi, ricco di sorprese e nuove sfide.
Un percorso che, a giudicare dalla sua traiettoria, è destinato a lasciare un segno profondo nel panorama musicale italiano.