mercoledì 10 Settembre 2025
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Comune di Bari

Ilva: Un Accordo Storico per la Rinascita Industriale

Un capitolo cruciale si chiude nell’ambito del rilancio industriale dell’ex Ilva, segnando un punto di svolta dopo anni di contenziosi e divergenti visioni.
Il Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha delineato un accordo che trascende la mera realizzazione dei forni elettrici, configurandosi come un atto programmatico vincolante, frutto di un raro allineamento di intenti tra le parti coinvolte.
Un risultato, per sua stessa ammissione, di portata storica.

L’intesa, lungi dall’essere un mero atto formale, si configura come un ambizioso progetto di rinascita, improntato a principi innovativi e a una profonda responsabilità sociale.
Il salvaguardia dell’occupazione, elevato a principio cardine, assume un ruolo preminente nella definizione dei criteri di valutazione delle offerte, testimoniando la volontà di preservare il patrimonio umano legato alla siderurgia italiana.

L’affidamento della produzione di preridotto a Dri Italia, azienda specializzata, rappresenta un passo strategico per garantire l’approvvigionamento dei nuovi impianti e promuovere la creazione di un ecosistema industriale integrato.

Il percorso verso la definitiva attribuzione dell’area si apre ora a nuove opportunità.
I tre principali operatori internazionali, precedentemente interessati, mantengono la loro posizione, e si auspica l’ingresso di ulteriori soggetti, ampliando il bacino di potenziali investitori.

Un elemento di particolare rilevanza è l’estensione della possibilità di presentare offerte anche per l’area Nord, un’apertura mirata a ottimizzare la distribuzione geografica degli impianti e a bilanciare la ripresa industriale con le esigenze occupazionali delle diverse aree del Paese.
L’attenzione al futuro si concretizza anche nella valutazione di un quarto forno elettrico, un investimento potenzialmente significativo a servizio non solo di Genova, ma anche degli stabilimenti piemontesi, ampliando le prospettive di sviluppo dell’intero sistema siderurgico italiano.

La ferma opposizione a una frammentazione dell’area, uno “spezzatino” come lo definisce il Ministro, riflette una visione unitaria e integrata del progetto.

Pur non escludendo, in via subordinata, la possibilità di due investimenti distinti – uno per l’area Nord e uno per Taranto – tale opzione viene considerata solo se dovesse garantire risultati complessivi superiori in termini di produttività e occupazione, mantenendo come prioritaria l’integrazione in un unico complesso industriale.

La decisione, in ultima analisi, dipenderà dalle scelte strategiche di Taranto, in particolare riguardo alla localizzazione del polo Dri e alla collocazione della nave rigassificatrice, elementi cruciali per la realizzazione del progetto nel suo complesso.

Si tratta di un punto di equilibrio delicato, che richiede una visione a lungo termine e una profonda consapevolezza delle implicazioni socio-economiche per il Paese.

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