Il governo italiano ha approvato un decreto legislativo volto a sostenere il settore siderurgico nazionale, delineando un piano d’intervento mirato a garantire la stabilità produttiva, la sicurezza degli impianti e la promozione di investimenti strategici. L’iniziativa, presentata dal Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, si articola in misure concrete per affrontare le criticità emergenti e rafforzare la competitività del comparto.Un pilastro fondamentale del decreto è lo stanziamento di 200 milioni di euro a favore di Acciaierie d’Italia (ex Ilva), attualmente in amministrazione straordinaria. Questo finanziamento non è concepito come una soluzione isolata, ma come un supporto temporaneo finalizzato a preservare la continuità operativa e a implementare interventi di sicurezza essenziali per le infrastrutture industriali. L’obiettivo primario è evitare interruzioni della produzione e mitigare i rischi legati alla gestione complessa degli impianti.Parallelamente, il decreto introduce un meccanismo innovativo per facilitare l’afflusso di capitali esteri. Viene istituito un commissario straordinario incaricato di accelerare i processi di autorizzazione per progetti di investimento esteri di rilevanza strategica. Questo intervento mira a superare le lungaggini burocratiche che spesso scoraggiano gli investitori internazionali, creando un ambiente più favorevole all’ingresso di nuove risorse e competenze.Il testo legislativo riconosce, inoltre, la necessità di un coinvolgimento attivo delle regioni interessate. Viene prevista la possibilità per le amministrazioni regionali di destinare risorse derivanti dai residui di bilancio a sostegno delle filiere indotte, ovvero le aziende e i lavoratori che dipendono direttamente o indirettamente dalle attività siderurgiche. Questo approccio mira a creare un effetto moltiplicatore, generando nuove opportunità di lavoro e sviluppo economico nelle aree più colpite dalle crisi industriali.Il governo ha identificato tre casi specifici come priorità di intervento: La Perla, Beko e il polo siderurgico di Piombino. Queste situazioni emblematiche, caratterizzate da difficoltà finanziarie e operative, hanno richiesto un’azione immediata e coordinata. Tuttavia, il decreto non si limita a questi esempi, ma si configura come una cornice normativa applicabile a tutte le situazioni di crisi industriale che potrebbero manifestarsi nel futuro. L’obiettivo è fornire agli stakeholder strumenti efficaci per affrontare le sfide, promuovere la ripresa e preservare il patrimonio industriale del paese. L’intervento erga omnes, ovvero di portata generale, sottolinea l’impegno del governo a tutelare l’intero settore siderurgico, non solo le aziende in difficoltà, ma anche l’innovazione, la sostenibilità e la creazione di valore per il territorio.
Siderurgia: Il Governo Inietta 200 Milioni e Sblocca Investimenti
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