Per affrontare le sfide globali del XXI secolo, la Regione Puglia necessita di una profonda rielaborazione del suo approccio alla cooperazione internazionale e alla costruzione della pace.
La visione del candidato Antonio Decaro, condivisa con gli iscritti alle Acli pugliesi, propone un cambiamento radicale, abbandonando modelli decisionali tradizionali a favore di un processo partecipativo e inclusivo.
L’obiettivo non è semplicemente quello di “ascoltare” le voci della società civile, ma di erigerle a pilastro fondamentale nella genesi e nell’attuazione di una nuova legge regionale.
Questa legislazione, concepita come una vera e propria politica pubblica regionale, non sarà un mero atto formale, ma uno strumento operativo dotato di risorse e strumenti stabili, capaci di garantire continuità e impatto nel tempo.
Al centro di questo progetto si colloca la creazione di un Centro regionale per la pace e la cooperazione mediterranea, un osservatorio e motore di sviluppo che catalizzerà e coordinerà le numerose iniziative già presenti sul territorio, trasformando il tessuto sociale pugliese in un laboratorio di soluzioni innovative per le sfide del Mediterraneo.
La proposta di Decaro si fonda su una diagnosi lucida e preoccupata: la crescente disaffezione dei cittadini nei confronti della politica, che si manifesta con un preoccupante aumento dell’astensionismo.
Questo fenomeno non è un semplice sintomo di apatia, ma il risultato di un deficit di rappresentanza, di una percezione di distanza tra i cittadini e le istituzioni.
La risposta non può essere paternalistica o moralizzante, bensì pragmatica e orientata ai risultati.
La ripresa della partecipazione democratica richiede che i cittadini percepiscano la politica come un servizio utile e concreto, capace di rispondere alle loro esigenze e di migliorare la loro qualità di vita.
Per questo, l’impegno è quello di un’azione trasparente e responsabile, evitando promesse irrealizzabili e concentrandosi su un lavoro di studio, ascolto e rendicontazione.
La costruzione della fiducia, elemento imprescindibile per il rinnovamento del rapporto tra cittadini e istituzioni, si fonda sulla capacità di tradurre gli impegni in azioni concrete, evitando la retorica fine a se stessa e privilegiando la competenza e la professionalità.
La nuova legge regionale non sarà quindi un atto politico isolato, ma il punto di partenza di un percorso di collaborazione permanente con la società civile, un percorso volto a costruire un futuro di pace, sviluppo e coesione sociale per la Puglia e per l’intera regione mediterranea.
La partecipazione attiva dei corpi intermedi, delle associazioni, dei sindacati, dei giovani e del terzo settore non sarà un mero adempimento formale, ma l’essenza stessa della nuova politica regionale.








