Rifiuto categorico: “Nessuna prova”. Contestazione della decisione.
Il giudice monocratico del tribunale di Aosta Marco Tornatore ha emesso una sentenza di due anni di reclusione nei confronti di Stefano Corgnier, un valdostano di 44 anni, riconosciuto colpevole di atti persecutori. Inoltre, è stato ordinato un risarcimento di 14 mila euro a favore della parte civile coinvolta nel caso. Le indagini hanno rivelato che Corgnier aveva continuato a molestare la ragazza da cui si era separato e per la quale aveva tentato di uccidere un rivale all’interno del bar Crazy Fox, gestito da lui stesso in via Torre del Lebbroso ad Aosta. Questo tentativo di omicidio gli era già costato una condanna a nove anni e due mesi di reclusione nel dicembre 2022.Durante l’udienza odierna, la procura ha richiesto una condanna più severa, chiedendo quattro anni di reclusione per Corgnier. Il pm Giovanni Roteglia ha sottolineato il comportamento ossessivo dell’imputato nei confronti della vittima, evidenziando la sua incapacità ad accettare il rifiuto e il pericolo che questo ha rappresentato per l’intera famiglia coinvolta.La difesa ha annunciato l’intenzione di presentare ricorso in appello, sottolineando la mancanza di prove concrete durante le indagini. L’avvocato difensore Matteo Iotti ha evidenziato che non sono stati trovati dispositivi idonei a comunicare durante le perquisizioni e che il processo si basa principalmente sulle testimonianze della parte lesa.L’avvocata Valentina Zancan, membro del collegio difensivo, ha dichiarato che gli episodi contestati sono limitati e che non vi sono state interazioni dirette tra le parti coinvolte. Ha inoltre sottolineato la scarsità delle prove relative alla comunicazione tra Corgnier e la vittima, evidenziando che quest’ultima trascorreva gran parte del tempo lontano da Aosta per motivi personali.In conclusione, il caso rimane complesso e controverso, con punti oscuri sulle modalità con cui si sono svolti i fatti contestati e sulla validità delle prove presentate durante il processo.