Barriere antirumore a Settimo Torinese: polemiche e divisioni sulla tutela della salute pubblica

16 dicembre 2024 – 12:45

Nonostante le pressioni dei cittadini e della Giunta comunale per trovare soluzioni più eco-sostenibili, Rfi continua a sottolineare che l’intervento in corso è finalizzato alla tutela della salute pubblica e non prevede interventi compensativi. La realizzazione delle barriere antirumore ha dato il via ai lavori per la costruzione di una lunga struttura che cambierà radicalmente il volto della città, dividendo nettamente il territorio in due parti. L’obiettivo principale è ridurre l’impatto acustico generato dai treni sulle abitazioni situate in prossimità dei binari.Un ruolo cruciale all’interno di questa controversia lo giocano i circa 150 cittadini, tra cui Curreri, che si oppongono fermamente all’avvio dei cantieri. Proposte alternative come l’insonorizzazione degli edifici adiacenti alla ferrovia o l’aggiornamento del parco rotabili per ridurre i livelli di rumore sono state avanzate dai residenti ma non hanno trovato riscontro nel progetto di Rfi, che prevede la costruzione di una barriera lunga sei chilometri e mezzo, alta da 4 a 10 metri e con un costo stimato di 45 milioni di euro. I lavori avranno una durata approssimativa di quattro anni e comporteranno anche espropriazioni di terreni privati.La progettazione delle barriere ha avuto inizio più di dieci anni fa ma è stata rallentata a causa dell’emergenza sanitaria legata al Covid-19. Nonostante gli incontri tra Rfi e i residenti su richiesta della sindaca Elena Piastra, le proposte avanzate non hanno soddisfatto le richieste di mitigazione provenienti dalla comunità locale. Il dibattito sulla realizzazione delle barriere antirumore ha diviso profondamente l’opinione pubblica a Settimo Torinese: da un lato vi sono coloro che sostengono la necessità di ridurre l’inquinamento acustico per migliorare la qualità della vita e la salute pubblica; dall’altro, numerosi cittadini supportati dall’amministrazione comunale criticano gli impatti estetici ed ambientali delle strutture proposte da Rfi.Le divergenze riguardanti il bilancio tra esigenze ambientali e benessere abitativo continuano ad alimentare discussioni senza giungere ad un consenso chiaro. Le posizioni contrastanti del sindaco Massimo Grandi, proprietario di immobili nelle vicinanze della ferrovia, evidenziano le preoccupazioni legate ai possibili effetti negativi del progetto: “Siamo consapevoli dell’esigenza di manutenzione, ma investire risorse per erigere muri divisori appare assurdo”. Anche la sindaca Piastra manifesta inquietudine: “Se è vero che c’è rumore, dobbiamo considerare anche il taglio della luce naturale provocato da queste barriere: rischiamo davvero di spezzare il tessuto urbano e compromettere la qualità dell’esistenza”. La Giunta ha sollecitato l’utilizzo di barriere trasparenti e miglioramenti estetici sulle strutture proposte da Rfi, tuttavia l’azienda ferroviaria ribadisce la sua posizione contraria all’introduzione di opere compensative.

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