Basta violenza, ricordiamo Ilaria Sula e Sara Campanella

Le proteste contro la violenza maschile non hanno mai smesso di scuotere l’Italia, come dimostrato dalla storica mobilitazione femminista che si è svolta a Roma per ricordare due vite spezzate da un’estrema crudeltà: Ilaria Sula e Sara Campanella. La prima, studentessa alla Sapienza, caduta vittima di una violenza senza precedenti, l’altra, uccisa in un agguato nel cuore della Sicilia.Il piazzale Aldo Moro, luogo di passaggio per molti universitari, è stato trasformato in uno spazio di riflessione e protesta. Una strada bianca è stata dipinta con le parole “Basta Violenza”, simbolo della rabbia delle donne che chiedono giustizia per loro stesse e per le vittime.I volti dei due giovani, immortalati sulle manifesti appesi alla ringhiera del presidio, sembrano aleggiasse tra la folla di studenti, professori e cittadini, che hanno risposto all’appello delle loro famiglie per ricordare le vite e le speranze perdute.La manifestazione è stata l’occasione per riportare alla ribalta il tema della violenza sulle donne, un dramma che si cela dietro cifre impressionanti e storie umane dolorose. La paura e la diffidenza che spesso accompagnano questo tipo di crimini rendono difficile chiedere aiuto, ma i familiari delle vittime hanno voluto rompere questo circolo vizioso.”Non dimenticheremo”, ripetevano le donne del presidio guardando gli sguardi dei loro figli, fratelli e sorelle caduti vittima della violenza. “E chiederemo giustizia per tutti quelli che non sono qui con noi”.L’atmosfera a piazzale Aldo Moro era di profonda commozione, ma anche di orgoglio per la mobilitazione femminista. La speranza è tornata negli sguardi delle donne del presidio e in quelli dei giovani studenti che hanno risposto alla chiamata alle armi.Questa volta il messaggio non era solo “Basta Violenza”, ma anche “Non Dimenticare”. E’ una lezione per il nostro futuro, di amore, di empatia e di giustizia per tutte quelle vite spezzate da un’estrema crudeltà.