20 ottobre 2024 – 06:20
Biella, situata nel cuore del Piemonte, si trova ad affrontare una sfida importante legata alla desertificazione parziale e assoluta dei servizi bancari sul proprio territorio. Secondo i dati del sindacato First Cisl, la provincia occupa la sfortunata posizione numero 87 su 107 province italiane per quanto riguarda la desertificazione parziale, calcolata in base al numero di Comuni privi di più di uno sportello bancario. Solo Asti è peggio classificata, trovandosi al 97º posto. Tuttavia, Biella si distingue tristemente anche per la quarta posizione nella graduatoria della desertificazione assoluta, dove si contano i Comuni senza alcun punto fisico di assistenza bancaria.La causa principale di questa situazione è da ricercarsi nell’avanzamento tecnologico che ha reso meno necessaria la presenza fisica delle filiali bancarie sul territorio. Inoltre, decisioni aziendali mirate alla massimizzazione dei profitti hanno contribuito a mettere in difficoltà soprattutto gli abitanti delle zone più remote e anziani che non sono molto pratici con l’utilizzo dei servizi bancari online.Secondo le statistiche della Banca d’Italia, nel 2022 solo 34 Comuni biellesi erano serviti da una banca e tale numero è rimasto pressoché invariato nel 2023. Ciò significa che ben 45 su un totale di 79 Comuni sono stati privati della presenza di uno sportello bancario. La situazione era leggermente migliore nel 2019 con 40 Comuni serviti: in soli quattro anni ben sei località hanno perso il proprio punto di riferimento bancario.La First Cisl locale fa eco alla nostalgia per il passato quando Biver vantava “33 sportelli da uno”, ossia piccole filiali gestite da un singolo dipendente con orari ridotti e chiusure non giornaliere. Purtroppo, queste minifiliali sono gradualmente scomparse negli ultimi quindici anni.Roberto Serra sottolinea l’importanza di affrontare con determinazione il problema della desertificazione bancaria e invoca l’introduzione di una normativa nazionale che ponga dei limiti alla ricerca esclusiva del massimo profitto a discapito della copertura territoriale dei servizi finanziari essenziali per le comunità locali.