Blocco di Viber in Russia: preoccupazioni per la libertà di espressione online

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L’organismo di controllo delle comunicazioni russo Roskomnadzor ha annunciato di aver preso la decisione di bloccare l’accesso all’applicazione di messaggistica Viber, che si aggiunge alla lista sempre più lunga dei social media proibiti dalle autorità di Mosca.In un comunicato diffuso dai media internazionali, Roskomnadzor ha dichiarato che il blocco è stato imposto a causa di presunte violazioni delle normative riguardanti la prevenzione del terrorismo, dell’estremismo e del traffico di sostanze stupefacenti.Il gruppo Rakuten, proprietario di Viber, non ha rilasciato alcuna dichiarazione in merito alla decisione presa dalle autorità russe. Il fondatore e amministratore delegato Hiroshi Mikitani aveva in passato promosso l’applicazione come uno strumento per contrastare quella che egli definiva propaganda russa.Questa mossa rappresenta un ulteriore passo nel tentativo delle autorità russe di controllare e regolamentare lo spazio digitale nel paese, suscitando preoccupazioni per la libertà di espressione e per la privacy degli utenti. La decisione di bloccare Viber potrebbe avere conseguenze significative sulle comunicazioni online dei cittadini russi e sollevare interrogativi sul futuro della libertà d’informazione nel paese.

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