Bogotà lascia alle spalle il periodo più critico della sua storia idrica, grazie all’impegno condiviso di tutta la città e al duro lavoro dei suoi abitanti. Dopo un anno di sacrifici e restrizioni nel servizio idrico, è stato possibile superare la più grave crisi idrica che abbia mai colpito la capitale colombiana.Grazie all’incessante sforzo del sindaco Carlos Fernando Galán e della direzione dell’acquedotto e della fognatura, il razionamento dell’acqua, introdotto un anno fa per fronteggiare la scarsità di acqua potabile, sarà definitivamente revocato a partire da oggi.Le statistiche confermano i risultati positivi del lungo periodo di sacrifici: il consumo pro capite di acqua degli abitanti è stato ridotto del 13% rispetto ai livelli precedenti al razionamento. Allo stesso tempo, dopo essere scesi a livelli storicamente bassi, i bacini idrici che forniscono l’acqua alla città hanno ripreso a riempirsi e ora sono tornati a livelli rassicuranti.L’importante sistema di Chingaza, che comprende i bacini idrici Chuza e San Rafael, è stato in particolare il principale beneficiario del recupero della situazione idrica. Mentre un anno fa era operativo al 16% della sua capacità, oggi funziona al 40%. Come riportato dal sito web del quotidiano colombiano El Tiempo, questo risultato è dovuto alla combinazione di misure di conservazione da parte degli abitanti e ad interventi tecnici mirati.La città può quindi finalmente iniziare un nuovo periodo di ripresa e crescita, consapevole della preziosa risorsa che rappresentano le acque e del valore dei sacrifici fatti per salvaguardarla.
Bogotà lascia alle spalle il periodo critico dell’acqua.
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