23 aprile 2025 – 14:52
Il processo di secondo grado contro Salvatore Montefusco, l’uomo accusato dell’omicidio della moglie Gabriela Trandafir e della figlia Renata a Cavazzona di Castelfranco Emilia nel 2022, si terrà il prossimo 15 settembre nella Corte di appello di Bologna. La sentenza di primo grado, emessa dal Tribunale di Modena, aveva condannato l’imputato a trent’anni di reclusione e gli aveva concesso le attenuanti generiche, valutandole equivalenti alle aggravanti.La Procura generale di Modena ha fatto appello contro la sentenza originaria, sostenendo che essa abbia manifestato un’eccessiva indulgenza nei confronti del duplice omicidio. I procuratori hanno affermato che la condanna è stata emessa in considerazione delle circostanze della morte, avvenuta all’interno di una relazione familiare e con un completo stravolgimento dei principi normativi internazionali. Inoltre, secondo loro, non si è tenuto conto del fatto che l’omicidio sia stato commesso contro soggetti deboli e vulnerabili.L’avvocato di difesa di Montefusco, Marco Rossi, ha sostenuto che la condanna di primo grado fosse corretta. La sentenza aveva tenuto conto della complessità delle relazioni interpersonali e della personalità dell’imputato. Secondo lui, non è possibile giudicare l’uomo senza considerare le motivazioni umane che hanno spinto alla sua azione.Il processo di secondo grado vedrà impegnati molti avvocati, tra cui quelli delle parti civili: il figlio dell’imputato Gianluca Belluomini, la Provincia di Modena, il Comune di Castelfranco e la Casa delle donne. Quest’ultima ha espresso preoccupazione per l’evento in quanto riconosce che una donna è stata vittima di un omicidio a causa di un partner.Le parti civili richiedono una condanna adeguata per Salvatore Montefusco, sottolineando la necessità di proteggere le donne dall’abuso. L’omicidio della moglie e della figlia ha portato un dolore inestinguibile alle famiglie delle vittime. La speranza è che il giudice possa emettere una sentenza che non solo colga l’imputato per il suo reato ma anche dia ai cittadini la consapevolezza della necessità di tutelare i diritti umani, soprattutto in relazione alla sicurezza delle donne e dei minori.