BOLOGNA, 29 LUGLIO – Un’operazione della Polizia Ferroviaria di Parma ha portato all’arresto di tre adolescenti, con un quarto ricercato all’estero, a seguito di una serrata indagine che ha svelato un’organizzazione dedita a rapine e intimidazioni nei confronti di coetanei.
Le ordinanze di custodia cautelare, emesse dal Tribunale dei Minorenni di Bologna su impulso della Procura della Repubblica, riflettono la gravità dei fatti e la necessità di adottare misure restrittive per prevenire ulteriori attività illecite.
L’inchiesta, condotta con metodo investigativo accurato e supportata da testimonianze dirette di vittime e altri testimoni, ha ricostruito un quadro preoccupante: un gruppo di giovani, operando in maniera coordinata, si aggirava in luoghi frequentati da altri minori, attuando strategie di avvicinamento mirate a generare un senso di vulnerabilità e costringere le vittime a consegnare beni di valore.
Le rapine, spesso precedute da minacce verbali e gesti intimidatori, si concentravano sull’acquisizione di denaro contante e dispositivi tecnologici, come smartphone, cuffie audio e sigarette elettroniche – oggetti che rappresentano un investimento significativo per i giovani.
Le dinamiche ricostruite evidenziano una spiccata pianificazione delle azioni, suggerendo un’organizzazione più strutturata di una semplice somma di episodi isolati.
L’approccio aggressivo e la natura sistematica delle azioni hanno destato particolare allarme nelle autorità giudiziarie, che hanno ritenuto necessario isolare i responsabili per tutelare la sicurezza della collettività minorile.
Il Giudice per i Minorenni, condividendo le valutazioni della Procura, ha sancito la custodia cautelare in carcere per i tre giovani arrestati, riconoscendo un rischio elevato di commissione di nuovi reati.
Il quarto individuo, attualmente fuori dall’Italia con la famiglia, è oggetto di indagini volte a chiarire il suo ruolo all’interno del gruppo e ad assicurarlo alla giustizia.
L’operazione sottolinea la crescente attenzione delle forze dell’ordine nei confronti di fenomeni di microcriminalità che colpiscono specificamente i giovani, evidenziando la necessità di un approccio multidisciplinare che coinvolga istituzioni educative, famiglie e servizi sociali per contrastare le cause profonde di tali comportamenti.