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mercoledì 22 Ottobre 2025

Bologna: Mobilitazione Pro-Palestina Contro l’Università e per Gaza

Un’onda di mobilitazione ha attraversato Bologna, animata dai Giovani Palestinesi e rafforzata dalla convergenza di collettivi come Cambiare Rotta, Cua e Potere al Popolo, in un vibrante atto di solidarietà verso la popolazione di Gaza.

Il cuore pulsante della protesta è stato il presidio in Piazza del Nettuno, seguito da un corteo che ha percorso i principali viali cittadini, creando un flusso continuo di persone e messaggi.

L’azione, che ha coinvolto diverse centinaia di partecipanti, ha rappresentato una chiara espressione di dissenso e un appello urgente per la giustizia.
Gli interventi degli attivisti, amplificati dai megafoni, hanno non solo denunciato la drammatica situazione a Gaza, ma hanno anche rivolto una critica severa all’Università di Bologna.
La decisione accademica di escludere dall’ordine del giorno due mozioni volte alla rescissione degli accordi con Israele, le industrie belliche e in opposizione al controverso D.

L.

Gasparri, ha scatenato un acceso dibattito sulla responsabilità istituzionale e l’impegno etico dell’ateneo.

Il corteo, caratterizzato dallo sventolio di bandiere palestinesi, ha generato inevitabili disagi al traffico, ma ha anche catturato l’attenzione della città.
Lo striscione “Unica pace fermare Usa e Israele”, diventato virale sui social media e diffuso tramite le storie Instagram dei Giovani Palestinesi Bologna, ha incarnato il fulcro della protesta: un invito a interrompere il sostegno politico ed economico alle azioni militari israeliane.
Gli slogan gridati durante la marcia – “Ora e sempre resistenza”, “Se non cambierà, Intifada pure qua”, “Palestina Libera” – hanno tradotto la frustrazione, la rabbia e la determinazione di chi partecipava.
La commemorazione dei nomi di detenuti palestinesi imprigionati nelle carceri israeliane, presentati come martiri, ha amplificato il senso di lutto e di ingiustizia.

L’evento non si è limitato alla manifestazione di piazza.
L’annuncio di un’assemblea pubblica dal titolo “Palestina Libera(ci)”, prevista per il giorno successivo al centro Costa, in via Azzo Gordino, sottolinea l’intenzione di proferire un impegno continuo e rafforzato per la causa palestinese, promuovendo un dibattito pubblico e una riflessione collettiva sulle implicazioni etiche, politiche ed economiche del conflitto.

L’uso del verbo riflessivo “liberaci” evidenzia un desiderio non solo di libertà per il popolo palestinese, ma anche di un processo di liberazione interiore e di presa di coscienza per la società italiana.
La manifestazione si configura quindi come un tassello di una più ampia battaglia per la giustizia e la solidarietà internazionale.

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