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Bologna: una Carta per l’Affettività nell’Era Digitale

La “Carta di Bologna per l’Affettività Digitale” segna un punto di svolta nell’approccio all’educazione contemporanea, un’iniziativa promossa da Telefono Azzurro in collaborazione con il Comune di Bologna, che si configura non come un mero documento programmatico, ma come una vera e propria bussola per orientare il percorso di crescita delle nuove generazioni nell’era digitale.
L’evento di presentazione, tenutosi presso il prestigioso Stabat Mater dell’Archiginnasio, ha voluto sottolineare l’urgenza di un cambiamento di paradigma nell’educazione, abbandonando l’illusione di una neutralità tecnologica per abbracciare un modello che mette al centro l’affettività e la costruzione di relazioni positive.
Ernesto Caffo, presidente di Telefono Azzurro, ha espresso chiaramente l’obiettivo di superare una visione del digitale come spazio di mera connessione tecnica, per trasformarlo in un ambiente che favorisca il riconoscimento e la valorizzazione dell’individuo.

La Carta, in questa prospettiva, si pone come una “road map operativa” che coinvolge attivamente scuole, istituzioni, famiglie, università e, crucialmente, le piattaforme tecnologiche, riconoscendo la loro responsabilità nella promozione di un ambiente online sicuro e stimolante.

Daniele Ara, assessore del Comune di Bologna, ha sottolineato il potenziale di questa partnership con Telefono Azzurro, indicando la possibilità di rilanciare un’idea pedagogica innovativa, in grado di rispondere alle sfide complesse del presente.

Si tratta di un approccio che integra diverse competenze e risorse, creando una rete di supporto per i giovani, in grado di prevenire e contrastare fenomeni negativi come il cyberbullismo, la sextortion e l’esposizione a contenuti dannosi.

La nascita della Carta è profondamente radicata nella crescente consapevolezza del ruolo pervasivo che chatbot e sistemi di intelligenza artificiale stanno assumendo nella vita dei bambini e degli adolescenti.

Questi strumenti, simulando relazioni e influenzando le emozioni, possono amplificare fenomeni di disagio e creare nuove forme di vulnerabilità.

L’intelligenza artificiale, pur offrendo opportunità innovative, presenta anche rischi legati alla manipolazione emotiva e alla distorsione della percezione della realtà, specialmente per i più giovani, ancora in fase di sviluppo.
La Carta di Bologna si articola in sette impegni concreti, mirati a costruire un ecosistema digitale più sano e resiliente.

Questi includono l’introduzione di moduli didattici continuativi dedicati all’affettività e all’uso consapevole del digitale, l’attivazione di sportelli di ascolto integrati tra scuola, servizi sanitari e Telefono Azzurro, l’istituzione di protocolli di intervento rapido in caso di cyberbullismo, la definizione di linee guida etiche sull’utilizzo dell’IA per minori, la formazione continua di docenti e genitori, l’istituzione di un Osservatorio multidisciplinare in collaborazione con l’Università Alma Mater e le istituzioni locali e, infine, l’apertura di canali di comunicazione prioritari con le principali piattaforme digitali per garantire un intervento tempestivo e coordinato.
In definitiva, la “Carta di Bologna per l’Affettività Digitale” aspira a creare un patto sociale, un impegno collettivo affinché ogni giovane possa sentirsi visto, rispettato e supportato nel suo percorso di crescita, costruendo un futuro digitale in cui la tecnologia sia al servizio del benessere e dell’umanità.

È un investimento nel futuro, un’opportunità per costruire una società più giusta e inclusiva, dove ogni individuo possa fiorire in un ambiente sicuro e stimolante.

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