L’Assessore regionale alla Sanità dell’Emilia-Romagna, Massimo Fabi, ha risposto a un’interrogazione presentata da Valentina Castaldini (Forza Italia) durante il question time in Assemblea legislativa, chiarendo che non sono previste cessazioni di attività dei Centri di Assistenza Urgenza (CAU), bensì una revisione strategica dell’offerta formativa per un uso più efficiente delle risorse sanitarie. L’obiettivo primario è ottimizzare l’impiego del personale medico e infermieristico, indirizzandolo verso fasce orarie e aree geografiche di maggiore necessità.La risposta dell’Assessore si è concretizzata in una riflessione approfondita sull’attuale modello operativo dei CAU, frutto di una progettazione volta a decongestionare i pronto soccorso regionali, inizialmente con l’ambizioso target di ridurre dell’80% gli accessi non urgenti (codici bianco e verde). L’analisi dei dati, condotta a fine 2024, rivela un quadro meno incoraggiante, con una diminuzione degli accessi ai pronto soccorso attribuibile prevalentemente alla chiusura e riorganizzazione degli ospedali di Budrio e Vergato, trasformati a loro volta in Centri di Assistenza Urgenza.L’attuale scenario, caratterizzato da una media di una visita ogni ora nelle strutture di Navile, San Lazzaro e Casalecchio di Reno, suggerisce la necessità di una rimodulazione degli orari notturni. Questa iniziativa non implica una riduzione della copertura assistenziale, che rimarrà garantita attraverso la continuità operativa all’interno della stessa struttura. Si tratta, piuttosto, di un processo di ottimizzazione che mira a valorizzare al meglio le competenze del personale sanitario, favorendo una migliore distribuzione di medici e infermieri in base alle reali esigenze del territorio.L’Assessore ha sottolineato che queste rimodulazioni si inseriscono in un progetto più ampio di riorganizzazione dell’emergenza-urgenza, finalizzato a fornire risposte sanitarie più mirate ed efficaci per la popolazione. La revisione del modello CAU rappresenta un tassello fondamentale di questa strategia, che mira a un uso più intelligente delle risorse e a un miglioramento della qualità dell’assistenza offerta. La discussione è aperta a ulteriori valutazioni e proposte, con l’obiettivo di costruire un sistema sanitario più resiliente e capace di rispondere alle sfide future, ponendo al centro la centralità del paziente e la valorizzazione del capitale umano. Il dialogo con i territori e il coinvolgimento degli operatori sanitari si configurano come elementi imprescindibili per il successo di questa iniziativa.
CAU Emilia-Romagna: Revisione strategica, non chiusure.
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