sabato 26 Luglio 2025
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Emilia-Romagna: 45 milioni per l’infanzia, più servizi e meno barriere.

L’Emilia-Romagna consolida il suo ruolo di eccellenza nella politica regionale per la prima infanzia con un investimento strategico di 45 milioni di euro, provenienti dal Fondo Sociale Europeo Plus, destinato all’ampliamento e alla sostenibilità del sistema dei servizi educativi per la prima infanzia.
Questa cifra, incrementata di 6 milioni rispetto all’anno precedente, si articola in due pilastri fondamentali: lo sviluppo di nuove opportunità di accesso e la progressiva riduzione delle barriere economiche per le famiglie.
La risposta entusiasta dei Comuni, con il 70% degli enti locali (163 domande provenienti da 151 Comuni e 12 Unioni su un totale di 230) che ha aderito alla prima scadenza del 9 luglio, testimonia l’importanza attribuita a questa iniziativa.
Si prevede l’attivazione di 519 nuovi posti di nido, a cui si aggiungono 669 posti già operativi, ampliando significativamente l’offerta formativa per i bambini emiliano-romagnoli.
Un elemento cruciale di questa politica è l’impegno a rendere i servizi accessibili a tutte le famiglie, indipendentemente dal loro reddito.
Grazie a un finanziamento di 24,3 milioni di euro, le rette saranno drasticamente ridotte per le famiglie con Isee inferiore a 26.
000 euro, un sostegno che si estende a 40.
000 euro per le comunità montane e le aree interne, riconoscendone le specificità e le sfide socio-economiche.

Questo approccio mirato non solo allevia il peso finanziario sulle famiglie, ma contribuisce a promuovere l’equità e a contrastare il rischio di esclusione sociale.

L’assessora al welfare e alla scuola, Isabella Conti, sottolinea l’ambizione della Regione: non solo mantenere l’avanguardia nella qualità dei servizi offerti, ma superare i limiti attuali, garantendo l’accesso universale alla prima infanzia.

Questa visione si traduce in un’offerta diversificata, che tiene conto delle esigenze delle grandi città e delle realtà montane, con un’attenzione particolare alla prevenzione della dispersione educativa e al sostegno allo sviluppo cognitivo e sociale dei bambini.

La distribuzione dei fondi evidenzia la volontà di rispondere alle diverse esigenze territoriali: la provincia di Modena si distingue per la creazione di un numero significativo di nuovi posti (113), seguita da Bologna (119), Forlì-Cesena (85) e Ravenna (48).

La seconda finestra per la presentazione delle domande, fissata per il 17 settembre, offrirà ulteriori opportunità per i Comuni che desiderano ampliare la propria offerta di servizi.
Questo continuo sforzo di potenziamento del sistema dei nidi dell’Emilia-Romagna conferma l’impegno regionale nella costruzione di un futuro più equo e sostenibile per le nuove generazioni.

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