L’Emilia-Romagna, regione crocevia di flussi vitali – commerciali, turistici, pendolari – si impegna a rafforzare il proprio sistema di sicurezza stradale, un’urgenza che trascende i confini amministrativi e richiede un approccio integrato e proattivo.
Il protocollo d’intesa siglato dalla Regione, Anci e Upi rappresenta un passo significativo in questa direzione, formalizzando una collaborazione più stretta tra enti locali, forze dell’ordine e istituzioni regionali.
Il presidente De Pascale ha sottolineato con chiarezza una problematica culturale profondamente radicata: la tendenza a percepire le norme del Codice della Strada come opzioni, piuttosto che come vincoli imprescindibili per la tutela della sicurezza collettiva.
Questa “personalizzazione” delle regole, questa logica “à la carte”, mina l’efficacia del sistema e crea una pericolosa disparità di comportamenti che espone a rischio tutti gli utenti della strada.
La possibilità di contestare una norma è un diritto democratico, certo, ma la sua applicazione e il rispetto durante la sua vigenza sono pilastri fondamentali per la convivenza civile e la prevenzione di tragedie.
L’analisi dei dati regionali, pur indicando un lieve decremento degli incidenti mortali e gravi, non rassicura.
Il ritmo di questa riduzione si discosta in modo allarmante dagli obiettivi ambiziosi fissati dall’Unione Europea, evidenziando un divario preoccupante tra le intenzioni e i risultati concreti.
Questo dato riflette una problematica nazionale, ma l’Emilia-Romagna, in quanto regione con un tessuto viario complesso e un’elevata densità di popolazione, non può permettersi di rimanere indietro.
È imperativo, pertanto, ampliare gli investimenti non solo in termini infrastrutturali – migliorando la segnaletica, l’illuminazione e la manutenzione delle strade – ma, soprattutto, in termini di prevenzione e sensibilizzazione.
L’educazione stradale deve essere rafforzata fin dalla giovane età, integrando programmi didattici mirati nelle scuole e promuovendo campagne di comunicazione efficaci che tocchino la coscienza individuale e collettiva.
La Regione si impegna a sostenere gli enti locali, spesso chiamati ad affrontare scelte delicate e impopolari per garantire la sicurezza dei cittadini.
La collaborazione tra istituzioni, la condivisione di buone pratiche e la promozione di una cultura della responsabilità sono gli strumenti chiave per costruire una mobilità più sicura e sostenibile, un bene prezioso per l’intera comunità.
Il protocollo d’intesa rappresenta non una fine, ma un punto di partenza per un percorso continuo di miglioramento, una sfida che richiede l’impegno e la partecipazione di tutti.
È necessaria una revisione sistematica dei comportamenti, una riflessione critica sui rischi e una rinnovata consapevolezza del valore inestimabile della vita umana.







