domenica 7 Settembre 2025
19.6 C
Bologna

Frana a San Benedetto: Emergenza, Studi e Innovazione nell’Appennino

L’Appennino bolognese è teatro di una sfida cruciale: la stabilizzazione della vasta frana di San Benedetto Val di Sambro, un’emergenza idrogeologica che mette a dura prova la resilienza del territorio e richiede un approccio multidisciplinare e risorse significative.
Un sopralluogo congiunto del Presidente della Regione Emilia-Romagna, Michele de Pascale, e del Commissario Straordinario per la Ricostruzione, Fabrizio Curcio, ha permesso di valutare in prima persona l’andamento dei lavori e delineare le prossime strategie.
La frana, localizzata in prossimità di Cà di Sotto, ha subito una riattivazione drammatica nell’autunno 2024, dopo un periodo di quiescenza durato circa trent’anni.
Questo risveglio improvviso, innescato da eventi meteorologici estremi, ha causato l’interruzione del corso del torrente e ha reso inagibili diverse abitazioni, evidenziando la vulnerabilità delle comunità locali.

L’impegno regionale si concretizza in un investimento complessivo che supera i tre milioni di euro, frutto di una sinergia tra risorse del bilancio regionale, ordinanze commissariali e contributi del Dipartimento nazionale della Protezione Civile.
Questo finanziamento è destinato a interventi mirati per la messa in sicurezza dell’area, ma anche per la conduzione di approfonditi studi geologici e geotecnici.
“Il nostro ritorno sul campo è un chiaro segnale dell’impegno costante della Regione”, ha dichiarato il Presidente de Pascale, sottolineando l’importanza del lavoro svolto dall’Agenzia regionale per la Sicurezza Territoriale.

L’evento franoso rappresenta una delle sfide idrogeologiche più complesse affrontate dalla regione, caratterizzata da movimenti di massa di notevoli dimensioni e da un’interazione delicata tra terreno, acque superficiali e infrastrutture.
In un’ottica di innovazione e di applicazione di tecnologie all’avanguardia, è stato annunciato un accordo strategico con la Fondazione Del Monte e l’Università di Bologna.
Questa collaborazione mira a sviluppare e sperimentare soluzioni innovative per la stabilizzazione del versante, integrando approcci tradizionali con metodologie avanzate di monitoraggio e modellazione del rischio.

L’obiettivo è di passare da una gestione emergenziale a una pianificazione a lungo termine, che tenga conto dei cambiamenti climatici e dell’evoluzione del territorio.
Il Commissario Curcio ha inoltre precisato che, nell’ambito di un finanziamento nazionale di un miliardo di euro destinato a Emilia-Romagna, Marche e Toscana, sarà possibile programmare ulteriori interventi di mitigazione del rischio idrogeologico.
Questo finanziamento aggiuntivo consentirà di affrontare in modo più strutturato le fragilità del territorio e di rafforzare la capacità di risposta alle emergenze.

Attualmente, sono stati realizzati i collegamenti che consentono il deflusso delle acque accumulate nel lago formatosi a seguito della frana, convogliandole verso la valle del torrente Sambro.

Contemporaneamente, proseguono i lavori di potenziamento del canale sfioratore, con l’obiettivo di migliorarne la stabilità strutturale e di aumentarne la capacità di gestire le piene, prevenendo ulteriori danni alle infrastrutture e alle abitazioni.

L’intervento è cruciale per ridurre la pressione idraulica sul versante instabile e per garantire la continuità della viabilità.

- pubblicità -
- pubblicità -
- pubblicità -
- pubblicità -