La riflessione del cardinale Matteo Zuppi, durante l’assemblea in corso ad Assisi, invita a riscoprire e a riaffermare il ruolo cruciale delle parrocchie come spazi di accoglienza universale, veri e propri luoghi di transito spirituale per chiunque si trovi in cerca di significato.
Lungi dall’essere semplici strutture di culto, le parrocchie devono configurarsi come piazze aperte, analoghe a quelle che storicamente hanno rappresentato il cuore pulsante delle comunità, luoghi di incontro, di scambio e di ricerca.
Questa apertura non è un’opzione, bensì un imperativo pastorale, un’eco del mandato evangelico di accogliere senza preclusioni, un “porto franco” per le domande, i dubbi, le sofferenze di chi si rivolge alla Chiesa.
L’immagine della fontana, evocata dal cardinale, è particolarmente significativa: un punto di ristoro per gli assetati, indipendentemente dalla loro conoscenza o dalla loro storia personale.
Rappresenta l’accoglienza incondizionata, la disponibilità a offrire conforto e guida a chiunque si presenti alla porta della fede, anche a coloro che si sentono persi o emarginati.
Questa visione supera le logiche di appartenenza o di esclusione, abbracciando la ricchezza e la complessità del tessuto sociale.
L’assemblea di Assisi, in questo contesto, si configura come un’occasione per riaffermare l’importanza della comunione e della maternità della Chiesa, principi fondanti che devono guidare l’azione pastorale e il dialogo con la società.
La diversità, lungi dall’essere un elemento di divisione, deve essere riconosciuta come una risorsa preziosa, un’opportunità per arricchire la fede e la comprensione reciproca.
Un altro punto cruciale affrontato è quello degli abusi, una ferita profonda che ha colpito la Chiesa e il suo popolo.
Il cammino intrapreso per affrontare questa emergenza è stato significativo, ma le sfide rimangono aperte e richiedono un impegno costante e determinato.
La trasparenza, l’ascolto attento delle vittime, la responsabilizzazione dei colpevoli e la promozione di una cultura della prevenzione sono elementi imprescindibili per ricostruire la fiducia e garantire la sicurezza dei fedeli.
Nonostante le resistenze e le zone d’ombra che ancora persistono, è fondamentale mantenere alta l’attenzione su questo tema, perseguendo con coraggio e perseveranza la verità e la giustizia.
Il riconoscimento del dolore delle vittime e l’impegno a tutelare la dignità di ogni membro del popolo di Dio rappresentano un dovere morale e un segno tangibile di conversione pastorale.
La strada è ancora lunga, ma il cammino intrapreso testimonia una volontà di cambiamento e di rinnovamento profondo.








