martedì 2 Settembre 2025
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Acqua: Resilienza e arte nella Bassa Ravennate

La Bassa Ravennate, ancora profondamente segnata dalle ferite aperte delle recenti alluvioni, accoglie “Acqua”, una rassegna culturale ambiziosa promossa da Ater Fondazione in sinergia con la Fondazione del Monte di Ravenna e Bologna.
Più che un semplice cartellone di eventi, “Acqua” si configura come un percorso di resilienza e riflessione, un atto di ascolto rivolto alle comunità colpite, un terreno fertile per la ri-costruzione del tessuto sociale e paesaggistico.
L’iniziativa, come ha sottolineato il presidente di Ater Natalino Mingrone, si articola in undici appuntamenti che intrecciano arte, scienza e spettacolo dal vivo.

Il filo conduttore è il cambiamento climatico, non inteso come una mera previsione scientifica, ma come una realtà tangibile che incide profondamente sul territorio, sulle vite delle persone e sulla memoria collettiva.
L’obiettivo è di valorizzare le peculiarità umane e sociali della Bassa Ravennate, trasformando la vulnerabilità in un motore di creatività e di innovazione.
Il presidente della Fondazione del Monte, Pierluigi Stefanini, ha messo in luce l’urgenza di creare spazi di dialogo e di consapevolezza, riconoscendo il cambiamento climatico come una sfida globale che richiede un impegno condiviso.

“Acqua” si propone dunque come un laboratorio di immaginazione, un luogo dove confrontarsi con le sfide del presente e del futuro, alimentando la speranza e la capacità di agire.

La rassegna si apre il 13 settembre al Pavaglione di Lugo con “Terre d’Acqua”, uno spettacolo che, già apprezzato all’Arena del Sole di Bologna, offre una visione a tratti inquietante del mondo tra cento anni, attraverso le voci di attori e di uno scienziato.
Il percorso si snoda poi attraverso Sant’Agata sul Santerno, con lo spettacolo “Attorno a un tavolo” del Teatro delle Ariette, un’esplorazione malinconica dei piccoli fallimenti che segnano l’esistenza umana.

A Bagnara di Romagna, “Una riga nera al piano di sopra” intreccia la tragedia del Polesine del 1951 con la voce ironica di una donna contemporanea, evidenziando la ciclicità delle catastrofi e la necessità di imparare dal passato.

La lectio magistralis di Stefano Mancuso (Bagnacavallo) porterà una prospettiva innovativa sulla comunicazione delle piante, mentre la Toscanini Academy offrirà due concerti di musica classica.

L’incontro tra la musica di Gianni Maroccolo e le riflessioni filosofiche di Telmo Pievani (Russi) promette un’esperienza intellettualmente stimolante.
Elena Bucci esplorerà il tema della maternità e della distruzione in “Canto alle vite infinite”.
Andrea Giuliacci offrirà una lettura approfondita dei fenomeni meteorologici, mentre una serata a Cotignola combinerà musica e cinema.
Infine, il teatro di figura di Mariasole Brusa, “Golem_e Fango è il mondo”, offrirà una riflessione poetica e allegorica sulla fragilità dell’esistenza e sulla potenza distruttiva degli elementi naturali, concludendo la rassegna a Russi con un messaggio di speranza e di rinnovamento.
“Acqua” si configura così come un percorso artistico e intellettuale volto a lenire le ferite del territorio e a costruire un futuro più consapevole e resiliente.

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