Nell’attesa dell’impegno internazionale che vedrà Mirko Casadei e la Popular Folk Orchestra rappresentare l’Emilia-Romagna all’Expo di Osaka, il Balamondo World Music Festival si appresta a celebrare la sua decima edizione in Romagna.
Un evento ideato dal padre, Raoul Casadei, che da oltre vent’anni si configura come un crocevia culturale, un laboratorio dove il liscio, espressione autentica del territorio, si fonde con influenze musicali provenienti da ogni angolo del mondo.
Un’esperienza che evoca l’accezione di “Mondi Lontanissimi” teorizzata da Franco Battiato, sottolineando la capacità intrinseca della musica di abbattere barriere e creare ponti.
La prima edizione, nel 1998, testimoniò l’audacia di Raoul Casadei, che seppe con coraggio affiancare una leggenda della disco music come Gloria Gaynor all’orchestra, unendo due linguaggi apparentemente distanti in un’armonia inaspettata.
L’edizione 2025 si apre il 19 luglio a San Piero in Bagno (Forlì-Cesena), con la Bandabardò, gruppo capace di trascinare il pubblico con il suo energico mix di ballate folk rock, un marchio di fabbrica che li ha consacrati nel panorama della musica italiana d’autore.
Il cartellone di quest’anno è un caleidoscopio di sonorità, un viaggio attraverso le tradizioni musicali che definiscono l’identità della Romagna e oltre.
Il 6 agosto, Cervia (Ravenna) ospiterà Super Taranta, un progetto artistico che unisce le forze di due figure di spicco della scena popolare salentina, Antonio Castrignanò e Mauro Durante, portando con sé la passione e l’energia del Sud.
Il 7 agosto sarà la volta dell’Orchestra Popolare del Saltarello, mentre il 15 agosto il tradizionale “Estate di Raoul” illuminerà Cesenatico e Gatteo Mare.
A seguire, un ricco programma che include Paolo Jannacci, i Nomadi e molti altri artisti, creando un’offerta musicale variegata e coinvolgente.
“Siamo particolarmente orgogliosi – dichiara Mirko Casadei – del riconoscimento ufficiale che sia il Ministero che la Regione Emilia-Romagna hanno accordato a Balamondo, confermandolo come il festival liscio di maggiore rilevanza a livello nazionale.
Il liscio non è solo una forma di musica, ma un patrimonio immateriale che incarna la nostra storia, il nostro presente e il nostro futuro.
Le contaminazioni musicali e le sperimentazioni che accogliamo attraverso gli ospiti di Balamondo ci dimostrano che la nostra tradizione è dinamica, in continua evoluzione e costantemente vitale.
Considerando questo, la candidatura del liscio a Patrimonio Immateriale dell’UNESCO appare un obiettivo sempre più concreto, magari in vista del centenario dell’Orchestra Casadei, un traguardo che segnerà un secolo di musica, di ballo e di festa per la nostra comunità.
” L’evento si configura quindi non solo come festival, ma come un vero e proprio progetto culturale volto a preservare e promuovere un’eccellenza italiana nel mondo.