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Bologna in Fiamme: Pirogenia, l’Arte tra Acque e Memorie

Pirogenia: Un Viaggio Subliminale nelle Profondità di Bologna e nell’Anima del FuocoIl MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna si appresta ad accogliere “Pirogenia”, la prima mostra personale di Kipras Dubauskas in un contesto museale italiano, un evento inaugurato il 16 ottobre e protratto fino all’11 gennaio 2025, inserito nel programma “Cultura Lituana in Italia 2025-2026”, un’iniziativa promossa dall’Istituto di Cultura Lituano di Roma e dall’Ambasciata della Repubblica di Lituania in Italia.
Ma “Pirogenia” non è semplicemente una mostra d’arte; è un’immersione sensoriale e intellettuale, un’esplorazione delle ombre e delle luci che definiscono l’identità di Bologna, un luogo intriso di storia, tradizioni millenarie e una fragile precarietà ambientale.
L’opera di Dubauskas, come sottolineato dal direttore del MAMbo, Lorenzo Balbi, si radica profondamente nel tessuto urbano di Bologna, in particolare nella sua rete nascosta di canali sotterranei e nelle acque che ne permeano il sottosuolo.

Un ambiente, questo, che risuona con particolare eco alla luce della memoria recente delle devastanti alluvioni che hanno colpito la città e l’intera regione, eventi che hanno messo a nudo la vulnerabilità dell’uomo di fronte alla potenza della natura e la complessità del suo rapporto con l’ambiente.

Al cuore di “Pirogenia” pulsa “Firestarter”, un cortometraggio in 16mm del 2024, realizzato nell’arco di quattro anni di residenza bolognese e lituana.
L’opera, della durata di quindici minuti, trascende la narrazione lineare, abbracciando un linguaggio visivo stratificato che fonde riprese originali, animazione stop-motion e frammenti d’archivio provenienti dalla stazione dei Vigili del Fuoco di Lambeth (Londra).

Questo assemblaggio crea un’esperienza cinematografica potente, capace di evocare spettri del passato e proiezioni del futuro.
Il titolo della mostra, “Pirogenia,” è una chiave di volta per comprendere la portata dell’indagine artistica.

Si tratta di un riferimento a una stirpe mitica, una progenie di esseri in simbiosi con il fuoco, che personifica il nostro presente, segnato da una combustione incessante, un’era di crisi globali travolte da ritualità ancestrali e drammi contemporanei.

Come precisa la co-curatrice Elisa Del Prete, ci troviamo nel “Pirocene”, un’epoca in cui il fuoco, un tempo simbolo di salvezza e purificazione, si è trasformato in strumento di distruzione e annientamento.
L’allestimento di “Pirogenia” si configura come un contemporaneo diorama, un paesaggio onirico e frammentato che suggerisce un mondo in disfacimento.
Casupole abbandonate, gabbioni recuperati da cantieri, un camion dei pompieri ridotto in cenere, sculture e piccole opere realizzate in collaborazione con artisti locali: ogni elemento contribuisce a creare un’atmosfera di malinconia e inquietudine.
La mostra, tuttavia, si rivela essere molto più di un semplice assemblaggio di opere d’arte.
È un racconto corale e site-specific di Bologna, un omaggio alla sua gente e alla sua cultura, nato da un’attenta esplorazione urbana, da interazioni con il tessuto sociale e dalla creazione di una rete di collaborazioni attivate sul territorio.

Dalle profondità dei Canali di Bologna, passando per il DumBO, il canale Navile, i portici di via Saragozza, il quartiere Pilastro e fino alle terre campane di Macerata, durante la festa di Sant’Antonio Abate, il lavoro di Dubauskas intreccia fili invisibili, svelando la ricchezza e la complessità di un luogo che continua a interrogare l’uomo e il suo rapporto con il mondo.

“Firestarter”, in particolare, emerge come un’opera capace di trascendere i confini geografici e temporali, offrendo una riflessione universale sulla fragilità della civiltà e sulla perenne ricerca di luce e salvezza.

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