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martedì 28 Ottobre 2025

Carlo Mattioli a Modena: un ritorno alle radici e al colore

Rielaborare l’eredità di Carlo Mattioli (1911-1994) nella sua città natale, Modena, assume i contorni di un pellegrinaggio artistico, una riconciliazione intima che si materializza nell’esposizione “Colors”.

L’evento, ospitato dal 24 ottobre all’8 gennaio nel Complesso ex chiesa di San Paolo, un luogo carico di storia a breve distanza dalla sua dimora natale, offre una profonda immersione nella fase matura dell’opera di un artista spesso marginalizzato dalle narrative dominanti del Novecento.

L’iniziativa, sostenuta dalla Fondazione Carlo Mattioli e dal Comune, si arricchisce di un catalogo che ne approfondisce la complessità.

“Colors” presenta circa trenta opere realizzate tra il 1974 e il 1992, un decennio cruciale nel percorso di Mattioli.

Questi lavori non rappresentano semplicemente paesaggi, ma costituiscono una vera e propria investigazione fenomenologica del rapporto tra la percezione umana e il mondo naturale.

Attraverso una sapiente manipolazione del colore, l’artista trasforma la realtà in un’esperienza sinestetica, in cui la materia si dissolve in un’onda di luce vibrante, catturando non solo l’apparenza esteriore, ma anche la sua essenza più intima.

La curatela di Marco Pozzali e Anna Zaniboni Mattioli ha il merito di restituire al pubblico la grandezza di un artista che, pur mantenendo un profilo discreto, ha esercitato un’influenza significativa sulla scena artistica italiana.

Mattioli, figura poliedrica, si distinse non solo come pittore, ma anche come incisore, illustratore e ritrattista, lasciando ritratti di straordinaria intensità di De Chirico, Carrà, Guttuso, Morandi, Manzù e Longhi.
Tuttavia, è nel paesaggio che egli trovò la sua forma espressiva più autentica e universale: un linguaggio capace di trascendere le barriere culturali e linguistiche.
La sua pittura, profondamente introspettiva, si configura come una riflessione sul tempo che scorre, sulla fragilità della memoria e sulla solitudine contemplativa della natura, un’eco della condizione umana proiettata in un contesto ambientale in costante mutamento.

Come sottolinea l’assessore alla Cultura Andrea Bortolamasi, questo ritorno delle opere di Mattioli a Modena non è solo un evento culturale di rilievo, ma anche un tassello fondamentale all’interno di un più ampio progetto di valorizzazione del Complesso culturale San Paolo, con l’obiettivo di promuovere e sostenere le arti figurative e visive, restituendo alla comunità un patrimonio artistico di inestimabile valore.
La mostra si configura quindi come un omaggio, un’occasione di riscoperta e, soprattutto, un invito a riflettere sulla potenza evocativa del colore e sulla sua capacità di rivelare la bellezza nascosta del mondo che ci circonda.

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